Agenzia per il turismo e il brand Marche da rilanciare: ecco su quali forze potrà contare il direttore

Agenzia per il turismo e il brand Marche da rilanciare: ecco su quali forze potrà contare il direttore
Agenzia per il turismo e il brand Marche da rilanciare: ecco su quali forze potrà contare il direttore
di Martina Marinangeli
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Venerdì 4 Giugno 2021, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 22:27

ANCONA  - Un progetto su cui si gioca buona parte del mandato di governo targato Francesco Acquaroli. L’istituzione dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche (Atim) ha mosso i suoi primi passi e nella proposta di legge 37, ad iniziativa della giunta, viene tracciato il quadro finanziario ed organizzativo dell’ente che avrà il compito di valorizzare l’immagine del territorio e di veicolarla sul mercato nazionale ed estero. 


Avendo deciso di tenere per sé la delega al turismo, questo specifico punto del programma di governo ha una valenza ancora più rilevante per il presidente Acquaroli, che ha puntato una sostanziosa quota delle sue fiches proprio sul rilancio del “brand Marche”. Attualmente, la pdl è sui banchi della commissione Sviluppo economico e, una volta terminato l’esame, il testo passerà al vaglio della commissione Affari istituzionali, incasserà i pareri di Cal e Crel e, come ultimo step, approderà in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Un iter legislativo che in genere dura un paio di mesi. Quando passerà dalla carta alla realtà, l’agenzia sarà guidata da un direttore unico nominato dalla giunta tra i dirigenti dell’amministrazione regionale e sarà dotata di personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia amministrativa, contabile e gestionale. 


Chi riuscirà a sedersi sullo scranno al vertice dell’Atim potrà contare su un trattamento economico pari a 178mila euro l’anno, con un contratto della durata massima di tre anni. Ci sarà poi un revisore unico, a cui invece spetteranno 17.800 euro annui. All’interno del quadro tracciato dalla pdl 73, viene anche definita la dotazione delle risorse umane, necessaria a far funzionare l’agenzia, pari a 12 unità. Le persone che lavoreranno all’Atim saranno reclutate tra i dipendenti regionali del settore turistico ed il trasferimento riguarderà due unità con Posizione Organizzativa di massimo livello, due con categoria D5, sei con categoria D1 e due di categoria C.

L’onere annuo complessivo per la spesa del personale è stimato in 560mila euro, quota parte della spesa di funzionamento dell’agenzia. Il “tesoretto” a cui il nuovo ente potrà attingere per operare è dettagliato negli articoli della legge riguardanti la dotazione finanziaria: si parte, già da quest’anno, con 50mila euro per gli «oneri di avvio» dell’Atim, ma è negli anni successivi che le cifre aumentano di uno zero.

Nel 2022 è infatti previsto un contributo della Regione pari a 845mila euro, che diventerà di 855.800 euro dal 2023 in poi. In sede di prima attuazione, i trasferimenti da risorse regionali, statali e comunitarie per le attività del Programma operativo annuale saranno pari a 1,8 milioni di euro. «Con la costituzione dell’Atim – si legge nella relazione tecnico finanziaria che accompagna la proposta di legge – si vuole garantire sia l’unitarietà, il coordinamento e l’efficacia degli interventi volti alla valorizzazione dell’immagine, delle risorse territoriali, culturali, economiche e produttive del territorio, sia il miglioramento della conoscenza di tale immagine e di tali risorse sul mercato nazionale e internazionale per la crescita e lo sviluppo dei relativi settori».


Più nel dettaglio, il compito dell’agenzia sarà quello di promuovere «l’immagine complessiva della Marche e del relativo brand» e «l’offerta turistica territoriale, dei percorsi, delle destinazioni e dei sistemi di accoglienza», coordinando ed organizzando tutti i soggetti pubblici e privati operanti nel settore. Dovrà poi sostenere «iniziative di internazionalizzazione volte al rafforzamento della competitività delle imprese marchigiane sui mercati internazionali» ed attrarre investimenti esogeni nel territorio regionale.


Le modalità di realizzazione del coordinamento operativo saranno definite anche attraverso «specifici protocolli di cooperazione tra Regione e Camera di Commercio delle Marche, per quanto concerne i settori economico-produttivi, e con la Fondazione Marche Cultura per i settori della cultura e della promozione turistica».

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