ANCONA - Nelle sonnacchiose Marche dove va sempre tutto bene anche quando le cose filano maluccio, sembra piuttosto strano che nessuno si sia accorto che fuori dal proprio orticello c’è una regione - l’Abruzzo, tanto per non fare nomi - che sta letteralmente chiamando alle armi politici e parlamentari bipartisan per chiedere prese di posizione, massa critica e un corpo unico sulla questione della riforma in corso delle reti Ten-T scelte dall’Unione europea.
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In ballo c’è la decisione su quale sia il miglior corridoio sulla direttrice Tirreno-Adriatico per unire Ploce a Barcellona: Ancona-Civitavecchia o Ortona-Civitavecchia? Il dilemma e i timori che l’Europa possa scegliere la direzione di Ancona ha spinto tutte le categorie datoriali della regione con in testa Confindustria Chieti-Pescara a chiedere un impegno chiaro ai parlamentari della propria regione.
Venerdì mattina sui due quotidiani dell’Abruzzo è comparso una sorta di manifesto con la “chiamata alle armi”.
Così Confindustria ha chiesto un impegno formale a cui stanno aderendo via via tutti i politici. Nella formula per cui si chiede l’adesione in negativo c’è un richiamo anche alle Marche. Aggiudicarsi il passaggio della rete intermodale significa non solo prendere traffici ma anche mezzo miliardo di euro per migliorare le infrastrutture.
«È necessario comprendere l’Abruzzo - si legge nel documento - nella revisione delle reti transeuropee Ten-T e, precisamente, nel corridoio intermodale (derivazione del corridoio 5) secondo le indicazioni del Parlamento Europeo, che mirano ad interconnettere la penisola iberica, quella italiana e quella balcanica (Barcellona-Civitavecchia-Ploce). Tale intervento infrastrutturale è più lineare ed economicamente vantaggioso rispetto a percorsi alternativi, che escluderebbero la nostra regione dallo sviluppo economico e territoriale derivante dal passaggio della rete intermodale europea. Mi adopererò con il massimo impegno nelle mie funzioni verso il Governo centrale e verso la Commissione UE per il pieno riconoscimento di questa trasversale». Le Marche che cosa intendono fare su questo fronte?