Il porto ha il nuovo presidente, Africano al posto di Giampieri. Accordo tra Governo, Marche e Abruzzo. Chi è l’ingegnere in arrivo

Il porto ha il nuovo presidente, Africano al posto di Giampieri. Accordo tra Governo, Marche e Abruzzo. Chi è l’ingegnere in arrivo
di Andrea Taffi
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Venerdì 16 Aprile 2021, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 15:39

ANCONA - Il dado è tratto. L’ingegner Matteo Africano, 43 anni, romano, sarà il nuovo presidente dell’autorità di sistema portuale Adriatico centrale. Africano, componente del comitato di gestione dell’autorità portuale di Civitavecchia dalla primavera 2017, era stato nominato nell’organo esecutivo del governo del porto medio tirrenico dall’ente di Roma città metropolitana e arrivava nella stanza dei bottoni con attestati bipartisan con ascendente M5S.

Prenderà il posto di Rodolfo Giampieri, attualmente agli sgoccioli della proroga che era stata decisa dall’allora ministro delle infrastrutture Paola De Micheli, lo scorso dicembre.

Allo scadere del mandato di Giampieri infatti, le forze politiche non avevano trovato la quadra tra i 5 candidati che avevano risposto all’appello del ministero tra settembre e ottobre. Soprattutto, a puntare i piedi erano stati i due governatori collegati alla nomina del nuovo vertice del porto, quello delle Marche Acquaroli e quello dell’Abruzzo Marsilio. Entrambi targati FdI avevano espresso forti perplessità sulla riconferma di Giampieri, più legato - a loro dire - a logiche di centrosinistra. 


Obbligo di discontinuità
Questa volontà di dare un segnale di discontinuità e la promessa di una nomina di alto profilo con fortissime competenze aveva provocato uno stallo nell’allora governo giallo-rosso. Tra chi spingeva per il segretario dell’autorità portuale di Napoli Messineo (molto vicino al M5S), tra chi provava a giocare la carta della figura di rottura (Fratelli d’Italia inizialmente aveva scelto Lupi) e chi invece puntava alla continuità con la conferma di Giampieri (Pd) non si era riusciti a raggiungere alcun accordo. Il cambio di governo ha scompaginato gli equilibri politici ma non la sintesi finale: anche in questo caso di nomina pienamente politica si tratta. 


Lupi, niente da fare
Quindi: tramontata la candidatura di Lupi (pare ci sia stato un problema di forma sulla domanda presentata), Fratelli d’Italia ha ricevuto dal ministero una terna composta dall’uscente Giampieri, da Messineo e da Africano. Il desiderio di discontinuità ha fatto sì che proprio Africano fosse il prescelto da parte di Acquaroli e Marsilio che hanno intensificato i loro contatti alla fine della scorsa settimana e l’inizio di quella in corso. Nella bagarre scatenatasi nelle ultime ore, quando si è capito che il nuovo ministro Giovannini avrebbe impresso un’accelerazione, sono entrati in lizza tutti i protagonisti politici della tormentata vicenda. I grillini - con un peso decisamente inferiore a sei mesi fa - hanno ribadito che Messineo poteva essere la figura giusta per una questione di competenze, il Pd ha provato per voce della sindaca Mancinelli (favorevole alla conferma di Giampieri) a coinvolgere nella sfida il neo segretario Letta (ma pare che Giovannini si sia indispettito). E anche Fincantieri avrebbe speso l’intervento di Giuseppe Bono - amministratore delegato del gruppo di Trieste - per giocare la carta per la conferma di Giampieri. La decisione di Giovannini è stata quella di rimettere ai pareri decisivi dei governatori l’ultima parola: così si è arrivati alla nomina di Africano. Se la questione del presidente sembra essere chiusa, non altrettanto si può dire della figura-chiave del segretario. In pole c’è l’uscente Matteo Paroli, persona di alto profilo sulle normative tecniche e potenziale elemento di continuità nel mezzo di una serie di progetti che riguardano lo scalo anconitano. Tra questi il potenziamento di Fincantieri dove va solo acceso il bando (ci sono pronti 40 milioni del ministero decretati l’anno scorso e i 40 che Fincantieri si è impegnata a impiegare per il piano di raddoppio dei bacini di carenaggio). Altro passaggio fondamentale è la formazione della nuova banchina a mare che garantirà spazi preziosissimi per i traffici dei container. Un autostrada in discesa per il rilancio del porto. Ingegnere civile con esperienza accademica e professionale nella tecnica ed economia dei trasporti, nelle infrastrutture e nell’urbanistica: al suo ingresso a Civitavecchia Matteo Africano aveva ricevuto attestati di stima bipartisan, anche da parte dell’Ordine degli Ingegneri della Capitale, Avrà una responsabilità altissima, al pari della forza politica che lo ha scelto.

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