Inps e Covid, le uscite salgono a 295 milioni. Presentato il bilancio sociale: aumentati cassa integrazione e reddito di cittadinanza

Antonello Crudo
Antonello Crudo
di Teodora Stefanelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Dicembre 2021, 05:45

ANCONA - Presentato ieri mattina in modalità telematica il bilancio sociale Inps Marche 2020. Fra i dati più consistenti del report emerge la mole di prestazioni legate alla pandemia. I dati dell’integrazione salariale sono quelli che più impressionano. 

 
Le percentuali
L’incremento delle uscite registra un +8,64% rispetto al 2019 ed è dovuto soprattutto agli interventi emergenziali di sostegno al reddito, come la cassa integrazione (aumentata di 37milioni) e le altre prestazioni Covid specifiche, per 295 milioni. Ad esporre i numeri il direttore dell’ente previdenziale regionale, Antonello Crudo. «Le Marche – dice – hanno mostrato una forte capacità di reazione nella gestione di prestazioni, anche grazie al cambiamento di paradigma organizzativo, e alla collaborazione con gli altri enti e con i partner di servizio, indispensabili nel raggiungimento dei risultati». Per quanto riguarda l’impatto delle integrazioni salariali, le ore autorizzate per cassa integrazione ordinaria, deroga e fondi di solidarietà, hanno mostrato un aumento esponenziale segnando un incremento dal 2019 al 2020 del +94%. Importante anche l’impatto di misure come Reddito e Pensione di cittadinanza, che hanno coinvolto nel 2020 quasi 22mila nuclei familiari. «Rappresenta uno strumento di sostegno importante – prosegue il numero uno di via Ruggeri - ma ancor più fondamentale è la lotta al suo utilizzo distorto.

Per questo è fondamentale la comunicazione con le forze dell’ordine, ma anche con i Comuni per avere le informazioni necessarie. Inoltre il calo percentuale delle domande revocate e decadute su quelle accolte (dal 38% del 2019 al 30% del 2020) è indicativo del controllo sul territorio e della maggiore attenzione dei richiedenti». 


Le verifiche
Il tema è stato ripreso anche da Fabio Vitale, direttore regionale Inps Marche nel 2020 ora a capo della regione Umbria, presente ieri mattina al webinar: «La Direzione Regionale Inps Marche, tra le prime in Italia, ha varato una campagna di lotta ai cosiddetti “furbetti del reddito di cittadinanza”, con controlli incrociati su tutti gli aspetti dove si è verificato l’annidarsi del maggior numero di irregolarità». Vitale ha ricordato poi i Laboratori permanenti, un format esportato a livello nazionale che costituisce una rete regionale di collaborazione per far fronte alle carenze di personale, alla necessità di formazione continua e di omogeneizzazione dei comportamenti sul territorio. Ma non è tutto. Si è sollevato anche il tema pensionistico. «I marchigiani pensionati al 31 dicembre 2020 risultavano essere 460.810 – dice Renzo Perticaroli, presidente del Comitato regionale Inps Marche - per un totale di pensioni vigenti pari a 632.830 (631.540 nel 2019). Mentre i lavori attivi sono 660mila. È naturale che serva immettere nuova forza lavoro per far sì che il sistema si regga». Prosegue Perticaroli: «L’Inps ha svolto un ruolo sociale così determinante sul territorio, seppur con un personale in costante diminuzione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA