Scuola, il caso della quarantena: con 2 positivi a casa 10 giorni, con 3 invece solo 5. Chiesti chiarimenti all’Asur

Classi vuote per le quarantene, ma la normativa non è chiara
Classi vuote per le quarantene, ma la normativa non è chiara
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 16 Gennaio 2022, 04:05

ANCONA - Cosa succede se in una classe di scuola media o superiore vengono individuati due casi positivi? Si va in quarantena per 10 giorni con test di uscita - tampone molecolare o antigenico - con risultato negativo. E se i contagiati risultassero tre? «Si applica quanto previsto dalla circolare del ministero della Salute 0060136 del 30 dicembre scorso per i contatti stretti. Durata: 5 giorni». Un’anomalia che gli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci di Ancona hanno messo nero su bianco, chiedendo chiarimenti urgenti all’Asur Marche, alla Prefettura di Ancona, all’Ufficio scolastico regionale, all’avvocatura dello Stato.

  
La richiesta
La mail è stata anche inviata per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministero della Salute e al ministero dell’Istruzione, facendo riferimento alla Circolare del’8 gennaio adottata da questi due ministeri, contenente prescrizioni didattiche e sanitarie (con obbligo di quarantena) in caso positività in ambito scolastico: «Prescrizioni - affermano i legali - che stanno determinando disagio e confusione tra studenti e genitori, alcuni dei quali si sono rivolti al nostro studio».

Gli avvocati Nobili e Becci evidenziano l’incomprensibilità dell’aspetto «relativo alle misure sanitarie da applicarsi nell’eventuale presenza di casi di positività all’infezione da Covid in ambito scolastico.

Ciò con particolare riferimento alle prescrizioni sanitarie che sembrerebbero imporre periodi, peraltro irragionevolmente diversificati, di quarantena agli studenti delle classi in cui si sono rinvenuti casi di positività».

Secondo i legali il contenuto della circolare determinerebbe «una lesione concreata ed attuale della sfera giuridica degli studenti e delle loro famiglie ed una lesione personale diretta determinata dall’applicazione della circolare». Ma i dubbi, dal punto di vista giuridico, sono diversi: «Intanto le disposizioni sono contenute in una nota circolare che non è un atto normativo: e poi, anche volendo considerarla come documento esplicativo del Decreto legge 1/2022, si evidenzia che lo stesso si limita all’adozione di prescrizioni didattiche, escludendo qualsivoglia misura di quarantena, limitativa della libertà personale nei confronti degli studenti non contagiati che frequentano la classe dove si sono verificati casi di positività».

E ancora, secondo gli avvocati Nobili e Becci «viene introdotta una distinzione temporale in ordine all’applicazione della misura sanitaria della quarantena, priva di supporto normativo, relativamente alla guarigione o alla conclusione del ciclo vaccinale da oltre 120 giorni». L’indicazione temporale assimila gli studenti con vaccinazione oltre 120 giorni «a quelli non vaccinati, in palese contraddizione con la validità del Green pass rafforzato che invece ha una validità di sei mesi per tutti i vaccinati».

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