ANCONA Sono passate da 8 a 9 le regioni che sono sulla soglia critica del 30%, o l’hanno superata, dei posti letto in terapia intensiva occupati dai malati di Covid. Le situazioni più critiche si hanno in Umbria (56%), Molise (49%) e la Provincia autonoma di Trento (47%). Seguono poi Abruzzo (40%), Friuli Venezia Giulia (35%), Marche (32%), Emilia Romagna (31%), Lombardia (31%), Provincia autonoma di Bolzano (31%) e Toscana (30%).
A livello nazionale la media è del 25%, come scrive l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), nel suo monitoraggio aggiornato al primo marzo. Nelle Marche è proprio la tenuta del sistema sanitario ad essere messo a dura prova dal Covid in questa fase pandemica: i reparti ospedalieri infatti hanno sempre registrato un numero alto di degenti, con pochi periodi di relativa calma ormai dimenticati nelle ultime settimane.
La situazione
Secondo i dati del Servizio sanitario regionale il totale dei ricoveri è salito a 645, con un aumento dei degenti nelle terapie intensive della regione: in una sola giornata sono stati 6 i pazienti passati in rianimazione a causa delle complicazioni determinate dal virus, per un totale di 84 ricoveri. Nei reparti semi intensivi si è arrivati a 167 degenti, in crescita rispetto al giorno precedente, anche se sono stati 11 i pazienti usciti dai reparti non intensivi. Consistente, riferisce il Servizio Sanità della Regione, il numero di dimessi: 41 in 24ore.
Gli assistiti
Le vittime del virus
Dei nove pazienti che non sono riusciti a superare gli effetti devastanti del Covid, 4 provenivano dalla provincia di Ancona: una 62enne di Cupramontana, una 73enne di Senigallia, una 92enne di Fabriano e una 93enne di Ancona. Tre erano invece residenti nel Maceratese: una 61enne di Potenza Picena, una 83enne di Morrovalle e un 95enne di Matelica. Deceduti anche un 86enne di Porto Sant’Elpidio (Fermo) e un 74enne di Taranto.
mtb
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