ANCONA - Stavolta ci siamo per davvero, l’attesa è agli sgoccioli. Le Marche possono iniziare a dismettere il vestito stretto della zona arancione e aprire il countdown per il ritorno, da domenica mattina, in zona gialla.
Dopo una giornata convulsa pare destinato a trasformarsi in realtà l’auspicio al rientro nella più agevole delle tre fasce anti Covid previste dal governo nell’assetto delle ultime settimane. A dirlo a chiare note ci sono le anticipazioni sull’indice Rt (in ulteriore calo) che l’osservatorio epidemiologico regionale ha ipotizzato e rendicontato al presidente Acquaroli e ci sono anche i rumors di un contatto tra Roma e palazzo Raffaello che sarebbe avvenuto a ora di cena.
La giornata lunghissima
Un giovedì campale, lunghissimo - si diceva - in cui Palazzo Chigi e Regioni sono andate allo scontro frontale già di prima mattina dopo che, nella notte tra mercoledì e giovedi, Roma ha inviato alle due la bozza del dpcm con il vademecum per le vacanze imminenti. Alle 10 in collegamento dal settimo piano, presenti il capo dello staff Pistarelli e il segretario generale Becchetti, il vice presidente Carloni è andato giù durissimo esprimendo «profondo disappunto per il metodo portato avanti. Siamo un territorio fatto di piccole realtà, la penalizzazione sulla mobilità intercomunale è tanta. Con questa prospettiva di mancanza di dialogo, il confronto è solo effimero. Inutile esprimere pareri». Acquaroli dalla sua abitazione di Potenza Picena a metà pomeriggio era furioso: «Farei venire qualcuno di Roma a Bolognola, dove ci sono solo 100 persone e molti hanno i parenti in un comune limitrofo. Non possono attraversare la strada a Natale altrimenti violano il decreto. È inammissibile: bastava un piccolo sforzo anche all’interno del perimetro rigido che si sono dati come idea guida. Sarebbe bastato vietare il pranzo di Natale ma consentire la mobilità intercomunale all’interno delle Regioni e nelle zone di prossimità con le altre Regioni nella festa più attesa».
Nessun contatto con Roma
Fin lì nessuna telefonata da Speranza o dallo staff del ministro, solo le anticipazioni squadernate da alcuni giornali nazionali per cui - in avvicinamento al fixing della cabina di regia di oggi – la nostra regione era vicina al lockdown light.
La conferenza di Conte
Acquaroli è rimasto con il telefono acceso sperando di avere anticipazioni e si è rimesso come altri 55 milioni di italiani alle dichiarazioni a ora di cena del presidente del consiglio Giuseppe Conte con le spiegazioni e il dettaglio delle misure. A bocce finalmente ferme. Proprio a quell’ora si dovrebbe essere aperta la cappa della zona arancione. Non è chiaro se il governatore abbia parlato con Speranza (interpellato sul punto, smentisce) o dallo staff del ministro abbiano chiamato il segretario Becchetti. L’attesa luce verde, pardon gialla, però è arrivata tanto che alle 21.45, prassi inusuale per Acquaroli, lo stesso presidente è uscito con un post sibillino su Facebook: «Ricordo a tutti che l’attuale ordinanza che pone le Marche in “zona arancione” sarà in vigore fino a sabato alle ore 24. Domani sapremo in maniera definitiva se potremo tornare in “zona gialla”». Non ci vuole un esperto in crittografia per capire che tra le righe ci sono 15 giorni di alleggerimento in arrivo. Da custodire gelosamente come la pupilla dei propri occhi .
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