Contagi, rialzo del 130%. I numeri delle Marche restano però da zona bianca, ma l'attenzione deve restare alta

Contagi, rialzo del 130%. I numeri delle Marche restano da zona bianca, ma l'attenzione deve restare alta
Contagi, rialzo del 130%. I numeri delle Marche restano da zona bianca, ma l'attenzione deve restare alta
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 9 Luglio 2021, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:32

ANCONA Un rialzo dei contagi del 131% rispetto alla settimana precedente, ma numeri ancora ampiamente da zona bianca, mentre scende l’indice di trasmissibilità Rt, passato da 0.74 a 0.44, che però essendo stimato sui casi sintomatici della scorsa settimana ancora non intercetta il cambio di tendenza avvenuto da inizio luglio.

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Le Marche chiudono la settimana del monitoraggio con un’incidenza per 100mila abitanti - calcolata fino al giovedì precedente la riunione della Cabina di regia - di 15,9. In deciso rialzo (la settimana scorsa eravamo a 6,9), tanto da essere la regione con il maggior incremento dei casi, ma ancora nei limiti di sicurezza, ben distante dalla soglia di sicurezza fissata a 50, oltre la quale si perde il tracciamento dei contagi e dunque si finisce in zona gialla.


Il rimbalzo
Per superare quel limite le Marche, regione di un milione e mezzo di abitanti, dovrebbe sforare i 750 nuovi positivi settimanali, mentre nei sette giorni del monitoraggio, chiusi ieri con 42 casi su 792 test molecolari per diagnosi, siamo a quota 238. C’è stato però un forte “rimbalzo”, il primo che inverte la pendenza della curva epidemiologica dopo tre mesi e mezzo di decrescita, a partire dal picco di metà marzo. Per capire quanto sia stata brusca l’impennata, nel passaggio da un semestre all’altro, basta notare che fino al 30 giugno le Marche erano al secondo posto in Italia per contenimento della circolazione virale, con un’incidenza settimanale di 4,7 nuovi casi per 100mila abitanti, superiore solo alla Liguria (4). 
Ieri, in questa classifica dei contagi rapportati alla popolazione, le Marche erano al secondo posto tra le regioni più infette, con 15,9 nuovi casi settimanali su 100mila, superata solo dalla Sicilia (18,2). E dopo una settimana in cui la curva dei ricoveri per Covid era rimasta disaccoppiata da quella in netto rialzo dei casi positivi, ieri gli ospedalizzati sono aumentati da 8 a 11, con un nuovo ingresso in terapia intensiva (a Marche Nord di Pesaro, dove i pazienti in rianimazione ora sono 2) come non capitava dal 24 giugno. Gli altri due ricoveri sono al reparto Malattie infettive di Fermo. Finora lo scudo dei vaccini, che protegge anziani e soggetti fragili, combinato a una bassa età media dei contagiati di luglio (il 60% è under 24), aveva impedito un aumento dei pazienti Covid. Presto per dire se il +3 di ieri nei ricoveri segni un’inversione di tendenza, anche perché da cinque giorni negli ospedali marchigiani non si registrano dimissioni di positivi e dunque il riflusso era prevedibile. Ma è un segnale per far capire quanto siano importanti ancora le cautele e quanto sia necessario sprintare sui vaccini.
Ancora piatta la curva dei decessi (nessuno nelle ultime 72 ore, due in settimana) e anche se l’andamento storico dell’epidemia da Coronavirus dimostra che reagisce in ritardo di 3-4 settimane rispetto ai contagi, si confida che con lo scudo dei vaccini sui più anziani il tracciato delle morti da Covid non si risollevi troppo. Da monitorare anche il trend dei contagi nelle province marchigiane. Perché dopo cinque giornate in cui l’impennata ha riguardato solo quella di Ascoli Piceno (il 60% dei casi totali) per i focolai in riviera alimentati dalla variante delta, negli ultimi due giorni c’è stato un rialzo anche nelle province di Ancona e Pesaro Urbino, con 16 e 18 nuovi casi. E i positivi attuali nelle Marche continuano a salire: ieri 1.291 (+11)

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