Picchio d'Oro a Silvestri, premi agli eroi in corsia: «Paura e turni massacranti così abbiamo combattuto il virus dentro gli ospedali»

Picchio d'Oro a Silvestri, premi agli eroi in corsia: «Paura e turni massacranti così abbiamo combattuto il virus dentro gli ospedali»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 10 Dicembre 2020, 02:35

ANCONA Gli eroi moderni. Angeli in corsia che stanno combattendo in prima linea una guerra non ancora vinta. Sarà l’emergenza Covid il fil rouge dell’odierna Giornata delle Marche, che vuole omaggiare quel personale sanitario impegnato senza sosta, dallo scorso marzo, nella lotta al virus. Se il Picchio d’oro andrà al prof Guido Silvestri - immunologo e virologo originario di Senigallia e direttore della Divisione di Microbiologia e Immunologia allo Yerkes National Primate Research Center ad Atlanta - il Premio del Presidente verrà invece assegnato al più giovane scelto tra il personale medico ospedaliero, infermieristico e degli operatori socio sanitari. 

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L’impegno sul campo


Ed il caso vuole si tratti di tre donne: la dottoressa Sara Mazzanti, classe 1989, l’infermiera Laura Ghitarrari, 25 anni, e l’Oss Elena Tombolini, 29 anni la prossima settimana.

Giovani ma già impegnate anima e corpo in un’emergenza sanitaria senza precedenti. «Ho finito la specializzazione lo scorso 2 settembre, ma già da specializzanda avevo un contratto di collaborazione per l’emergenza» ricorda Mazzanti, ora dirigente medico della Sod Malattie Infettive dell’ospedale di Torrette dove ha sempre lavorato. «Da specializzanda facevo già i turni di guardia e dunque ora sono facilitata da questo punto di vista, ma di certo non è un momento semplice. Per fare fronte all’emergenza, saltano tutti i passaggi e ti ritrovi subito catapultata sul campo».


Le testimonianze


Sensazione provata anche dall’infermiera Ghitarrari, che era pronta ad andare a lavorare in pediatria ed invece si è dovuta confrontare con la delicata gestione di un reparto Covid: «La prima ondata l’ho fatta nell’ospedale di Rimini – ripercorre le tappe –. Non vorrei sembrare banale, ma ci siamo trovati ad affrontare una situazione che non conosceva nessuno, spostati da un momento all’altro in reparti diversi perché serviva personale, soprattutto le nuove leve. Ci preparavamo per inaugurare il reparto di pediatria il mese successivo, ed invece abbiamo inaugurato quello dedicato al Covid. Siamo partiti dal niente ed abbiamo creato tutte le procedure ed i protocolli». Poi, il 16 novembre scorso, ha fatto ritorno nelle Marche ed ora le viene conferito un riconoscimento «che per me ha una grande valenza, anche se avvicinarmi a casa era già di per sé un premio». Impegnata nel reparto di Medicina d’urgenza a Torrette, Ghitarrari sottolinea «l’importante lavoro di squadra con i colleghi: è un onore ricevere questo premio in rappresentanza degli infermieri, che con estremo coraggio e è professionalità sono stati con me in prima linea». L’ultima storia, ma non per ordine d’importanza, è quella di Tombolini, Oss ed oggi felice neomamma. Il suo percorso inizia subito con un battesimo di fuoco: dal 2016 al 2019 è operativa all’ospedale di Torrette nell’unità spinale di Neurochirurgia. 


Subito in trincea


«Ho iniziato col botto - scherza – e con l’emergenza Covid direi che sono rimasta sulla stessa lunghezza d’onda. Ad ottobre del 2019 sono stata spostata a Malattie infettive, che per me era un reparto come un altro. Da lì a qualche mese, invece, saremmo stati travolti dalla pandemia, vissuta fin dalle sue prime battute. Abbiamo dovuto rivoluzionare il reparto e, anche fisicamente, è stato un momento tosto: doppi turni, surplus di lavoro. Eravamo spaventati ed è stato un periodo difficilissimo: il premio lo ritiro io perché sono la più giovane, ma ce lo meritiamo tutti». 


L’appuntamento


Una Giornata delle Marche atipica, quella del 2020, in piena assonanza con questo anno a dir poco anomalo: sarà un’edizione digitale, alla presenza delle sole autorità e trasmessa in streaming sulle emittenti televisive regionali, dalle 17, in diretta dal museo pontificio Santa Casa di Loreto, Salone degli Svizzeri. «Celebriamo gli eroi del nostro tempo – il pensiero del governatore Francesco Acquaroli –, tutti coloro che, con un apporto positivo alla comunità, svolgono fino in fondo il proprio dovere».

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