ANCONA - Nella lunga giornata dei governatori al primo confronto Stato-Regioni dopo l’insediamento del premier Draghi, il caso Marche ha tenuto banco fuori dagli assetti ufficiali con il presidente Acquaroli che ha prolungato fino a sabato 27 il divieto di spostamento in entrata e in uscita per la provincia di Ancona e allo stesso tempo si è confrontato a lungo con il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, primo in assoluto a mettere in pratica il lockdown mirato nella cittadina di 39mila abitanti.
La chiusura
La decisione finale è arrivata in serata, ma già da ieri mattina gli esperti della Regione stavano lavorando per analizzare nel dettaglio la situazione contagi a Jesi (354 positivi e 749 residenti in quarantena) e alla fine Bacci ha deciso: scuole chiuse da lunedì e zona arancione fino a domenica 28. È il primo Comune a prendere un provvedimento del genere nelle Marche, ma probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo.
Nodo varianti
Saltamartini ha chiesto in particolare che gli esperti del Cts diano indicazioni precise in merito per cercare di contenere l’aumento dei contagi. Assieme al ministro Bonaccini sono state affrontate tutte le questioni che riguardano la revisione dell’attuale sistema di regole che definisce l’entrata e l’uscita dalle diverse zone. «È necessaria una revisione ed una semplificazione con la contestuale revisione dei criteri e dei parametri di classificazione - ha convenuto il ministro -. Serve un respiro più lungo ed un’analisi approfondita dei luoghi e delle attività, anche in base ai dati di rischio già accertati. Non solo. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese». Tutte le Regioni, Marche comprese, hanno poi richiesto che per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino anche contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte. «E a questo scopo - ha concluso Bonaccini - è anche necessario che i provvedimenti restrittivi regionali siano adottati con l’intesa del ministro della Salute». Anche il governatore Acquaroli attende che vengano definite meglio le linee generali dei prossimi interventi da adottare e si è riservato di inviare a Roma un documento ad hoc dove illustrare meglio le proposte che il governo marchigiano intende avanzare per il contenimento dei contagi.
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