Vaccinazioni Covid al personale scolastico, partenza lenta. Fumata grigia per l'accordo con i medici di base

Vaccinazioni Covid al personale scolastico, partenza lenta. Fumata grigia per l'accordo con i medici di base
Vaccinazioni Covid al personale scolastico, partenza lenta. Fumata grigia per l'accordo con i medici di base
di Martina Marinangeli
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Martedì 2 Marzo 2021, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 12:48

ANCONA - Partenza con il freno a mano tirato per le vaccinazioni al personale scolastico. Sulla piattaforma di Poste italiane si sono sovrapposte le prenotazioni, con gli over 80 ritardatari che hanno occupato anche alcuni slot destinati a docenti e personale Ata fino ai 64 anni, target del vaccine day di ieri. Disguido che si è tradotto in un numero minimale di dosi somministrate – poco più di 270 in tutte le Marche –, con Ancona che ha registrato appena sette vaccinati poiché solo quelli comparivano tra i prenotati. Da oggi, salvo imprevisti, la campagna per il mondo della scuola dovrebbe entrare a regime, con 650 somministrazioni previste. 

Da domani oltre quota 780

Domani saranno 780 e da giovedì in poi ogni giorno si inietteranno oltre 700 dosi nei 15 centri che già stanno operando per le vaccinazioni agli ultraottantenni (ma con percorsi separati).

Intanto, slitta lo start per la vaccinazione delle forze dell’ordine ed è ancora fumata nera sull’accordo con i medici di base per le somministrazioni domiciliari agli anziani che non riescono a deambulare. Ma procediamo con ordine. 

Il corto circuito

Dopo il cortocircuito sulla fascia d’età del personale scolastico ammesso alla vaccinazione con Astrazeneca – venerdì la Regione aveva comunicato come limite massimo 55 anni, salvo poi correggere il tiro il sabato pomeriggio estendendolo a 64 anni – il primo giorno di somministrazioni non parte con il piede giusto. Si va a rallenty in tutte le Aree vaste, anche perché è stata ravvisata la necessità di valutare quale vaccino somministrare ai soggetti fragili tra il personale della scuola (AstraZeneca come previsto per il target scolastico o Pfizer-BioNTech, prescritto per fragili). Procede invece la vaccinazione degli over 80, con 23.260 soggetti – dato aggiornato a ieri alle 15, secondo quanto riporta il sito del ministero della Salute – che hanno ricevuto la prima dose. Più incerta la situazione per gli ultraottantenni non in grado di raggiungere i centri vaccinali: un accordo nazionale con i medici di base ha previsto che siano loro ad effettuare il servizio a domicilio, ma serve la declinazione regionale del documento e le trattative sono ancora in corso.

Per ora il nulla di fatto

Anche l’incontro di ieri tra Palazzo Raffaello e rappresentanti di categoria si è concluso con un nulla di fatto e ci si è aggiornati ad oggi per cercare di trovare la quadra. «È chiaro che la Regione voglia tenere i medici di base come forza residuale in questa campagna vaccinale – il rammarico di Massimo Magi, segretario regionale Fimmg –. Ha imboccato questa strada dei 15 centri vaccinali in tutte le Marche, un’impostazione sbagliata e pericolosa. Siamo 1200 medici di medicina generale in questa regione: potremmo fare altrettanti punti vaccinali. Abbiamo anche 57 postazioni delle equipe territoriali. Sia chiaro, le somministrazioni domiciliari le facciamo senza problemi, ma se in due ore devo fare sei fiale, poter usare anche lo studio renderebbe tutto più semplice». Nell’attesa di vedere se l’incontro odierno si concluderà con il tanto sospirato accordo, va segnalato lo slittamento delle somministrazioni della profilassi anti-Covid alle forze dell’Ordine. L’avvio non sarà oggi – come inizialmente annunciato da Palazzo Raffaello –, ma «in settimana», fanno sapere i vertici della sanità regionale: «se va tutto bene, tra mercoledì e giovedì». 

La critica del Pd

Dure le critiche del Partito democratico: «solo l’1,9% dei marchigiani ha completato il ciclo di vaccinazione – tuona il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo: stamattina (ieri, ndr) siamo sestultimi in Italia per quanto riguarda la somministrazione della seconda dose. La giunta cambi passo urgentemente». Rincara la dose la collega Anna Casini, che parla di «ennesimo divario tra quello che la giunta regionale dice e quello che invece fa. L’ennesima brutta figura per le Marche e l’ennesimo disagio per i cittadini. La campagna elettorale è finita».

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