ANCONA - Dai giorni terribili di metà marzo, il picco più alto della terza ondata, quando ogni giorno si contavano anche 20 decessi e 15 nuovi ingressi nelle terapie intensive Covid, alla fase attuale in cui i numeri più critici dell’epidemia - morti e ricoveri in rianimazione - tendono finalmente verso lo zero. Piegano verso il basso le curve peggiori dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, quelle che registrano lutti e spesso li annunciano, visto il rischio elevato di mortalità che corrono i pazienti, soprattutto anziani, quando entrano nelle rianimazioni con polmoniti bilaterali causate da Sars-Cov-2.
La saturazione
In un mese e mezzo, la saturazione per Covid dei posti letto totali nelle terapie intensive marchigiane è sceso dal picco del 63% raggiunto il 25 marzo (158 pazienti Covid) a una saturazione che ora è intorno alla metà, ieri al 33% (69 pazienti) nonostante una leggera stagnazione degli ultimi giorni, dovuta anche all’incrocio con un altro trend positivo: se scende il numero dei morti, spesso vuol dire che diminuiscono i posti che si liberano in terapia intensiva. E se nelle Marche non si è scesi ancora sotto la soglia critica del 30%, individuata dal ministero come limite da non superare per non mandare in crisi i sistemi sanitari regionali, è solo perché da fine marzo ad oggi i posti totali di terapia intensiva nella nostra regione sono scesi da 250 a 210, per la necessità di fare spazio alle attività ordinarie, sacrificate durante l’emergenza più acuta.
I bollettini
Adesso gli aggiornamenti quotidiani del Servizio Salute della Regione, per quanto sempre dolorosi, consegnano liste dei decessi che negli ultimi dieci giorni solo una volta sono state in doppia cifra: ieri 6, 32 in tutto nell’ultima settimana, in media 4-5 al giorno. Il calo di ricoveri in terapia intensiva e dei decessi segue, sia pure con effetto ritardato, la curva dei contagi, che nelle Marche è scesa da un’incidenza settimanale di 340 casi ogni 100mila abitanti raggiunta il 12 marzo, verso la quota ben più rassicurante di 107 toccata ieri.
Ma nel piegare verso il basso i tracciati di ricoveri in area critica e decessi, ha contribuito senz’altro l’avanzata della campagna vaccinale: nelle Marche il 54% degli over 80 ha già ricevuto una doppia dose di siero, il 56% della fascia 70-79 anni ha fatto la prima iniezione. Mettendo al sicuro i più anziani, inevitabilmente, si contano meno pazienti gravi e meno lutti.
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