ANCONA I segnali di ripresa dopo la pandemia non mancano. Dai dati dell’ufficio studi di Confartigianato Marche emerge un quadro che fa sperare sotto il profilo economico e occupazionale. I numeri chiave: le microimprese (fino a 10 addetti) sono 115.752, ossia il 94,2% delle imprese attive. Le micro e piccole imprese (fino a 50 addetti) sono 122.222, cioè il 99,4% delle imprese attive. Dopo 18 mesi di gravi sofferenze sono questi i primi reali e significativi segnali di ripartenza.
Il summit
I tre presidenti di Confartigianato delle Marche, Giuseppe Mazzarella regionale, Graziano Sabbatini Ancona-Pesaro Urbino, Enzo Mengoni Macerata-Ascoli Piceno e Fermo hanno voluto dare, insieme al magnifico rettore dell’Università di Ancona, uno sguardo nuovo alle imprese artigiane e piccole in questa nuova fase. In collegamento on line il rettore Gian Luca Gregori ha ribadito come le micro e piccole imprese devono essere oggetto di attenzione e di valutazione, di sostegno da parte delle Istituzioni Pubbliche e debbono migliorare la loro qualificazione innovativa.
I segnali
I principali dati positivi illustrati dal segretario generale di Confartigianato Marche Giorgio Cippitelli sono riferiti ad esempio ad un significativo aumento della fatturazione elettronica con un imponibile iva nella Regione, derivante dal fatturato pari al 26% per i primi 4 mesi di quest’anno comparativamente con lo stesso periodo del 2020. Ed ancora un recupero degli ingressi nel mondo del lavoro della piccola impresa saranno con un segno + del 42% sullo stesso periodo pre crisi pandemica. In crescita i prestiti soprattutto alle piccole imprese nelle Marche con un + 9,3% aumentando il peso degli interventi di credito ad artigianato e piccole imprese al 23,4% sui prestiti totali contro una media Italia del 18%.
La produzione
Da ultimo ma non per ultimo l’export manifatturiero con migliore recupero nelle Marche per chimica, food, legno e macchinari.
Le riflessioni
Le misure di sostegno devono tener conto del fondamentale ruolo delle micro e piccole imprese per lo sviluppo, nell’innovazione e nelle tecnologie digitali, declinate come fattore abilitante al recupero competitivo. «In questo anno e mezzo di pandemia Confartigianato ha svolto un ruolo fondamentale, riuscendo a coniugare le aspettative degli artigiani e delle Pmi con l’interesse generale. Il periodo di crisi ha, ancora una volta, messo in luce quanto la micro e piccola impresa sia centrale per l’occupazione, la crescita del Pil e la tenuta del Paese». Il presidente della Confartigianato di Macerata- Ascoli Piceno e Fermo Enzo Mengoni ha evidenziato la centralità del territorio per il turismo e la valorizzazione dell’entroterra ed in questo quadro ha ricordato il perno di cultura, arte e produzioni agroalimentari quali sinonimi del saper fare, delle eccellenze e delle emozioni che una società evoluta cerca quando di reca a visitare un luogo. «Il rilancio del made in Italy è un ulteriore elemento con cui si realizza il nuovo modello di sviluppo», ha detto Giuseppe Mazzarella, presidente di Confartigianato Marche.
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