Al Rossini di Pesaro oggi la Giornata nazionale della cultura artigiana: «Intelligenza artificiale, un atout per le aziende»

Al Rossini di Pesaro oggi la Giornata nazionale della cultura artigiana: «Intelligenza artificiale, un atout per le aziende»
Al Rossini di Pesaro oggi la Giornata nazionale della cultura artigiana: «Intelligenza artificiale, un atout per le aziende»
di Maria Cristina Benedetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Marzo 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 12:28

PESARO È la formula più inclusiva: creatività, saper fare, guardare al futuro, tenendo a memoria la tradizione. La somma algebrica dei quattro elementi esprime tutta la forza del made in Italy. Là dove l’intelligenza artificiale si fonde con quella delle micro-imprese. La felice simbiosi verrà rappresentata, oggi dalle 17 e 30, al Teatro Rossini di Pesaro che, da Capitale italiana della cultura, si fa scenario della terza giornata nazionale di quella artigiana. Un evento firmato da Confartigianato, con il contributo della Camera di Commercio delle Marche. 


L’analisi 

A voce unica tracciano la linea di demarcazione, Marco Granelli ed Enzo Mamoli, presidente e segretario nazionali. «L’intelligenza artificiale è un mezzo, non il fine». Squadernano il dato dell’analisi del loro Centro studi: in Italia sono 125mila, tra micro e piccole, le aziende che nel biennio 2021-2022 l’hanno usata per ottimizzare il loro impegno. Pionieri per vocazione, da volti e anima del manifatturiero non mettono limite alla declinazione: esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso ai luoghi, a dati e servizi, manutenzione di macchinari e automezzi, ottimizzazione dell’utilizzo di energia, riduzione del consumo di materie prime e trattamento dei rifiuti. Con il corollario che segue: logistica, automazione dei processi produttivi, vendita online, contabilità e finanza. Il dettaglio è un vanto e un denominatore comune: l’Italia è il terzo Paese in Europa per numero di piccole e medie realtà che usano i robot, pari all’8,3%, contro il 5,6% del Vecchio Continente. 

La bandiera 

Definisce il paradigma, Granelli: «I nostri imprenditori sono la cultura produttiva made in Italy». Mescola storia&modernità: «Profondamente radicati nelle comunità, sono capaci di conquistare il mondo con l’eccellenza dei loro prodotti, incorporano saperi antichi ed esprimono la biodiversità delle tradizioni dei territori italiani». Sventola la bandiera della fierezza: «Sono sempre pronti a rinnovarsi e a innovare, per affrontare le grandi trasformazioni della nostra epoca ed essere attori delle transizioni green e digitale».

La partita perfetta.

La direzione 

Anticipa lo spartito della giornata, Marco Pierpaoli, da segretario di Ancona-Pesaro e Urbino qual è: «È un orgoglio ospitare questa iniziativa qui, nella città di Rossini». Rilancia il presidente, Graziano Sabbatini, che sollecita il passo in direzione futuro: «L’intelligenza artificiale non deve spaventare, ma essere conosciuta per governare le dinamiche che verranno, e sfruttata per valorizzare produzioni e organizzazioni delle aziende». Riprende il filo del ragionamento, Pierpaoli: «La nostra Scuola per Imprenditori, giunta alla XIX edizione, quest’anno affronterà, con i prof della Politecnica, il tema dell’Ia, plasmato sulla piccola impresa».

I numeri

Fondamenta della cultura e creatività sono un tutt'uno, su un terreno vivido. A Pesaro, nelle Marche, la prima regione italiana per peso dell’artigianato del made in Italy sull’economia del territorio. Un primato che, convertito in forza-lavoro, si traduce in 47mila addetti che rappresentano il 10,7% delle imprese locali, più del doppio del valore nazionale, a quota 4,9%. Una nicchia del fare dove è alta la richiesta di competenze green: il 44,1% degli assunti, contro il 41,4% delle non artigiane e il 34,8% delle medio-grandi. In platea, al Rossini, a confrontarsi su ruolo e metamorfosi che saranno, si affiancheranno il sociologo Mauro Magatti, docente alla Cattolica di Milano, i rettori della Politecnica, Gian Luca Gregori, e dell’Università di Urbino, Giorgio Calcagnini. In collegamento on line si alterneranno Vincenzo Schettini, autore de “La fisica che ci piace”, e Federico Faggin. Figlio del filosofo Giuseppe, traduttore delle Enneadi di Plotino, quest’ultimo è il fisico-imprenditore, che nel 1974 fondò e diresse la Zilog, l’esordio dei microprocessori, e che, nel 1986 con la Synaptics, creò touchpad e touch-screen. La formula più inclusiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA