I Pm: "Bilanci truccati
per incassare bonus"

I Pm: "Bilanci truccati per incassare bonus"
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Giovedì 10 Aprile 2014, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 18:37
ANCONA - Il “gruppo organizzato” di ex presidenti ed ax amministratori di Banca Marche e della societ controllata Medioleasing al centro dell'inchiesta della procura di Ancona avrebbe contribuito a far esporre nei bilanci individuali di Banca Marche e Medioleasing, e nei bilanci consolidati della Banca, “fatti materiali non corrispondenti al vero, poich la classificazione dei crediti verso la clientela era effettuata senza procedere alle rettifiche delle numerose posizioni deteriorate”. Una strategia, si legge nel Decreto di perquisizione notificato ieri dalla Gdf a 27 indagati, fra cui i 12 personaggi del “gruppo organizzato”, che serviva ad “occultare perdite di esercizio per alcune centinaia di milioni di euro, con inganno dei soci e del pubblico circa la reale situazione economica, patrimoniale e

finanziaria della società”. Al 31 dicembre 2012 “le perdite erano rispettivamente di 526 milioni di euro per il bilancio consolidato di Banca Marche, conseguenti alle rettifiche dei crediti eseguite dai nuovi organi amministrativi, su impulso di Banca

d'Italia, rispettivamente per euro 1.039 milioni per il bilancio consolidato, euro 811 milioni circa per Banca Marche spa, euro 212 milioni per Medioleasing spa”.

Le azioni di maquillage contabile, ipotizzano il procuratore capo Elisabetta Melotti e i sostituti Andrea Laurino, Marco Puccilli e Valeria Sottosanti, rispondevano alla necessità di «trarre un ingiusto profitto, sia in relazione alla liquidazione di 'bonus'

incentivanti correlati ai falsi risultati positivi esposti, sia per i clienti medesimi dell' istituto di credito, ai quali in tal modo veniva garantito ulteriore credito».



La ricostruzione attiene i bilanci al 31 dicembre 2010 e 2011 di BM e Medioleasing e viene prospettata a carico di Michele Ambrosini, Fabio Baldarelli, Giuseppe Barchiesi, Massimo Bianconi, Leonardo Cavicchia, Lauro Costa, Daniele Cuicchi,

Claudo Dell'Aquila, Pier Franco Giorgi, Giorgio Giovannini, Tonino Perini e Stefano Vallesi, «in concorso fra loro e con altre persone».



IL CASO EDILMIX



Il caso dell'Edilmix srl, come paradigma degli affidamenti “facili” di Banca Marche e Medioleasing spa. È la stessa procura di Ancona a citare a titolo di esempio di una presunta consolidata malagestione creditizia il leasing immobiliare da 10 milioni di euro concesso fino al 12 luglio 2010 da Medioleasing alla Edilmix a titolo di «acconto lavori», per lavori che in realtà non sono mai stati eseguiti. Il pagamento, dice il Decreto di perquisizione notificato ieri a 27 indagati, «avveniva senza che la spa Medioleasing acquisisse alcuna documentazione o effettuasse controlli sull'effettivo stato dei lavori». La Edilmix si aggiudica un ulteriore finanziamento di 450 mila euro nel maggio 2010, ma la Guardia di finanza ha accertato che nessun intervento edilizio è stato mai realizzato così come progettato, e che

«un'ingente parte del denaro corrisposto da Medioleasing è stata utilizzata per effettuare giroconti su altre banche o a favore di società collegate».
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