Segnaposto per i banchi e niente libri in prestito. I protocolli anti-contagio per la scuola ai tempi del coronavirus

Segnaposto per i banchi e niente libri in prestito. I protocolli anti-contagio per la scuola ai tempi del coronavirus
Segnaposto per i banchi e niente libri in prestito. I protocolli anti-contagio per la scuola ai tempi del coronavirus
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 10 Settembre 2020, 04:45
ANCONA - Dimenticatevi non solo del compagno di banco, quel fratello aggiunto che ha accompagnato la crescita di generazioni di studenti, sacrificato ora sull’altare del banco singolo, ma anche di tante abitudini mantenute dai nostri bambini e ragazzi fino al 2 marzo scorso, quando con la chiusura delle scuole abbiamo imparato a conoscere la didattica a distanza.



 
Dimenticatevi, cari studenti sul punto di tornare a lezione dal vivo, dei genitori che se lasciate a casa un dizionario per il compito in classe ve lo portano a scuola di corsa, di mamme e papà che vi aspettano all’ingresso (a meno che non siate ancora piccoli), della penna presa in prestito da un compagno, delle bottigliette che passano di bocca in bocca, dell’asciugamano scambiato in palestra tutti sudati, del giaccone appeso all’attaccapanni, dello zainetto lasciato dove capita e dei compleanni festeggiati tra i banchi portando torte o pasticcini da casa. Tutte pratiche proibite, secondo i protocolli anti-Covid. E se siete abituati a muovervi sulla sedia, per esuberanza fisica o irrequietudine, badate bene a non spostare di un centimetro il banco, che deve rimanere fermo lì proprio dove lo trovate, con tanto di nastro adesivo che a terra indica la posizione per mantenere le distanze minime (almeno un metro) tra alunno e alunno. 
I prontuari online
Sarà una scuola in presenza molto diversa da com’era prima, quasi anestetizzata, quella che tra quattro giorni conosceranno gli studenti di ogni ordine e grado. Basta scorrere in rete i prontuari anti-Covid, che in vista della riapertura compaiono sui siti degli istituti scolastici, per immaginarsi una giornata tipo nella scuola ai tempi del Coronavirus. I dirigenti, con staff di collaboratori, hanno dedicato buona parte dell’estate a declinare i protocolli anticontagio del Miur alla realtà dei propri istituti, con cartine di percorsi d’ingresso e d’uscita così minuziose da sembrare mappe militari e decaloghi anti-contagio che fino all’anno scorso potevi trovare tutt’al più in un laboratorio di Virologia ad alto bio-contenimento. Obiettivo: ridurre al minimo i rischi di contagio in ambito scolastico. 
Il liceo Leonardo Da Vinci di Jesi - per fare l’esempio di una grande scuola superiore, con 1.139 iscritti, 52 classi tra Scientifico, Scienze Applicate, Linguistico e Sportivo divise tra due plessi nella stessa area di viale Verdi - per non lasciare nulla al caso dedica al tema “Avvio dell’anno scolastico in sicurezza” due documenti, per un totale di 32 pagine, e 11 planimetrie. 
Materiale che la dirigente scolastica, professoressa Fabiola Fabbri, si è premurata di riassumere in un prontuario di 24 regole anti-Covid per famiglie e alunni, dove si tratteggia una routine scolastica costretta a ridurre al minimo indispensabile contatti e interscambi tra gli studenti e anche tra alunni e insegnanti. Per non parlare dei genitori, che non entreranno nell’istituto neanche per i colloqui, organizzati in videoconferenza, saranno ammessi solo su chiamata o in caso di stretta necessità e dopo aver accompagnato o ripreso i figli non potranno intrattenersi nei pressi degli edifici scolastici. «In caso di dimenticanza di materiale scolastico o effetti personali i genitori sono pregati di non recarsi a scuola: i ragazzi possono farne a meno», si legge alla regola numero 6. 
Il vademecum - oltre alle norme su misurazione della febbre, uso delle mascherine nei bagni e negli spazi comuni, ricambi d’aria e igienizzanti assortiti - elenca comportamenti messi al bando per non favorire i contagi. La ricreazione, ad esempio, non sarà più quella festosa adunata nei corridoi, dove si mescolavano classi e amicizie. Il protocollo prevede uno «scaglionamento della merenda in quattro intervalli di 15 minuti». Gli alunni la trascorreranno all’esterno, solo nello spazio dedicato alla propria classe, e «non è ammesso scambio di cibi o bevande». 
Nome e cognome
Così le bottigliette d’acqua e le borracce «devono essere identificabili con nome e cognome», non si potranno portare «cibi e bibite da casa al di fuori del necessario per la merenda» e nemmeno è consentito «festeggiare compleanni o altre ricorrenze». L’accesso agli spogliatoi della palestra è contingentato e «gli alunni devono evitare accuratamente di mescolare gli abiti». I banchi saranno solo monoposto e non si potrà spostarli di un centimetro. «Sul pavimento - spiega il prontuario - sono presenti due adesivi per ogni banco, che corrispondono alla posizione delle due gambe anteriori». Giacconi e cappotti andranno sistemati sulla spalliera della sedia e gli zaini riposti sotto il banco. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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