SENIGALLIA - Mezza città devastata, ovunque arrivi lo sguardo è fango. Molte persone hanno rivissuto l’incubo del 2014, ma ora è molto peggio. «Questa alluvione ha una portata più devastante», ammette il sindaco Massimo Olivetti che ha fatto il punto con il vice sindaco Riccardo Pizzi, la coordinatrice della Protezione civile Barbara Rotatori e il direttore speciale del Comando provinciale Vigili del fuoco, Rodolfo Milani. «L’alluvione è frutto di una doppia esondazione - spiega Olivetti - quella del Misa che ha rotto gli argini in almeno 4 punti e quella del fiume Cesano. Una tragedia che solo a Senigallia ha provocato una vittima (Gino Petrolati, 89 anni, ndr). Nella zona rossa risiedono 9.560 cittadini, principalmente lungo l’asta fluviale, da Borgo Bicchia a Cesano: 42 sono gli sfollati ospitati all’hotel Atlantic, 12 anziani sono accolti dalla Fondazione Città di Senigallia. Più quelli che si sono trasferiti presso familiari e amici».
I numeri
«Sono al lavoro 150 unità della Protezione civile – aggiunge la Rotatori - più una colonna dall’Abruzzo con 80 persone e un’altra che arriverà domani (oggi, ndr) dall’Umbria con altri 40 volontari. Sono operativi 124 vigili del fuoco più 128 arrivati da fuori provincia». «I pompieri stanno lavorando da giovedì su tutto il territorio - dice il direttore Milani -, solo sabato notte a Senigallia abbiamo fatto 49 interventi, domenica mattina in coda ce n’erano 132. Ci sono state trasmesse dal Nue 112 ben 1624 schede di richiesta intervento che dobbiamo valutare.
Scuole chiuse
Scuole chiuse fino a domani perché «abbiamo previsto forti limitazioni alla viabilità per avere libere le strade». Da tre giorni Olivetti si interfaccia con le istituzioni regionali e nazionali per ottenere il maggior numero di aiuti. «Cinque milioni sono nulla, presto forniremo i moduli per la stima dei danni ed eventuali ristori». Il ponte degli Angeli è privo di paratie: «La Regione ha dato parere negativo, per questo non sono state montate, ma non sarebbero servite con una piena così». Si è tirato in ballo l’Esercito, ma non è previsto. «Attendiamo rinforzi da Umbria e Abruzzo, rischiamo un ingolfamento». «Piuttosto va trovata subito una soluzione sul fiume, da 2 anni sollecitiamo la Regione. Adesso c’è anche il problema dei ponti al Vallone e di ponte Garibaldi, al momento chiusi, ma che probabilmente non saranno più agibili». Paradosso (o beffa?) e lo evidenzia l’avvocato Corrado Canafoglia, responsabile ufficio legale Unione nazionale Consumatori: «Senigallia nel 2010 e 2011 si è aggiudicata il premio di Legambiente e Protezione civile come Comune più virtuoso nel contenimento del rischio idrogeologico».
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