ANCONA - Il 2021 è stato un anno nero per il miele. In Italia e anche nelle Marche. Ma purtroppo non è una novità. La scorsa primavera è stata caratterizzata da avversità meteorologiche di particolare rilievo ed estensione (gelate, lunghi periodi di basse temperature, vento forte) che hanno determinato il sostanziale azzeramento o la forte riduzione delle rese dei principali mieli primaverili e compromesso anche le produzioni estive in uno scenario ulteriormente aggravato dalla prolungata siccità.
Un quadro piuttosto drammatico che ha costretto gli apicoltori ad intervenire con la nutrizione di emergenza quasi ovunque e per gran parte della stagione, con il rischio diffuso di perdita di patrimonio apistico e di aziende che affrontano l’ennesima annata negativa che mette in crisi le oltre 60 tipologie di miele.
Sos miele Marche
Nelle Marche una produzione dimezzata, in alcuni casi alcune produzioni sono scomparse come per il miele di acacia. Numeri pesanti, con cali tra il 60 e l’80% delle produzioni. A Toscana ed Emilia Romagna è andata addirittura peggio: addirittura -95%. Ma nella nostra regione il settore dell’apicoltura professionale potrà beneficiare dei sostegni economici per le perdite dovute all’epidemia da Covid 19 e per gli eventi climatici avversi.
Una boccata d’ossigeno
I quattro consorzi apistici delle Marche hanno espresso soddisfazione per il provvedimento adottato dalla giunta della Regione al fine di sostenere gli apicoltori colpiti dalla crisi di produzione degli ultimi mese. I presidenti dei Consorzi della provincia di Pesaro e Urbino (Frederic Oliva), di quella di Ancona (Sergio Coccarini), di Macerata (Alvaro Caramanti) e delle province di Fermo-Ascoli (Giovanni Zucconi), hanno ringraziato «per il concreto sostegno economico ai nostri associati. Un intervento che porta di conseguenza dei benefici all’attività connessa all’apicoltura e al ruolo prezioso svolto dalle api nella tutela della biodiversità». Soddisfazione per il sostegno anche da parte della presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni, e del direttore Alberto Frau: «Il meteo impazzito ha letteralmente azzerato alcune produzioni come l’acacia e ridotto al minimo tutte le altre come il castagno, il millefiori estivo e quello primaverile e il girasole».
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