Le nostre stelle diventano nove, due brillano a Porto S. Giorgio: L’Arcade (Nikita Sergeev) e Retroscena (Richard Abouzaki e Pierpaoli Ferracuti)

Arriva la meritata conferma per i veterani Uliassi (3), Cedroni (2), Ciotti e Recanati (1)

Moreno Cedroni (2 stelle Michelin) e Mauro Uliassi (3 stelle Michelin)
Moreno Cedroni (2 stelle Michelin) e Mauro Uliassi (3 stelle Michelin)
di Andrea Fraboni
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Mercoledì 24 Novembre 2021, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 13:53

ANCONA - Le stelle Michelin brillano ancor di più sulle Marche. Oltre alle prestigiose conferme ecco due, anzi tre, nuovi chef stellati. E Porto San Giorgio fa il colpaccio con i suoi ristoranti (addirittura 2), che vanno alla ribalta nazionale grazie alla famosa guida francese. L’Arcade dello chef Nikita Sergeev e poi Retroscena che porta su podio della prima stella l’accoppiata Richard Abouzaki e Pierpaolo Ferracuti.

 
Le conferme
La cerimonia di premiazione si è allungata nel tardo pomeriggio di ieri in Franciacorta scelta come trampolino per il lancio della guida più famosa del mondo (edizione numero 67). Consolidato il primato delle Marche con 9 stelle in totale. Nell’olimpo delle 3 stelle (tutti confermati gli 11 dell’edizione 2021) resta chiaramente Mauro Uliassi (e il suo ristorante di Senigallia) che in questi mesi ha raccolto una serie di premi e riconoscimenti a livello planetario. Con 2 stelle l’altra conferma pesante, quella di Moreno Cedroni e della sua Madonnina del pescatore (sempre a Senigallia). «La conferma ci esalta, perché - ha detto Cedroni - significa che stiamo lavorando nella direzione giusta. Poi ogni cosa a suo tempo». Mantengono una stella anche Nostrano a Pesaro con lo chef Stefano Ciotti e anche Errico Recanati con il suo eccellente Andreina, a Loreto.


Le novità
L’edizione 2022 ha visto l’assegnazione di 36 nuove stelle a 35 ristoranti, di cui 33 novità assolute. Assegnate anche le stelle verdi che hanno premiato la sostenibilità dei ristoranti italiani con un occhio particolare al Sud e alle isole.

Ma, come detto, le novità hanno riguardato anche le Marche. Soprattutto Porto San Giorgio che si è presa la ribalta con una doppietta da sogno. Una stella quindi per Nikita Sergeev (L’Arcade) che ha lavorato duramente per raggiungere il riconoscimento della stella. Un lavoro duro e maniacale per lo chef di origini russe ma ormai presente nelle Marche da molti anni. Quindi non proprio una sorpresa: qualcosa girava nell’aria già dal 2015 pur essendo Sergeev giovanissimo. Sorpresa vera invece per il ristorante Retroscena. Richard Abouzaki e Pierpaolo Ferracuti, anche loro giovanissimi, hanno dato la loro impronta al ristorante sangiorgese. «Una cucina italiana contemporanea concentrata sulla qualità della materia e dell’idea che si pone in modo deciso, sensibile, trasparente e solare». Questa la filosofia dichiarata dal ristorante Retroscena che ha raccolto sempre più consensi proprio in questi mesi in cui la ristorazione ha dovuto combattere anche con i pericolosi saliscendi determinati dalla pandemia.


I primi commenti 
Abouzaki e Ferracuti sono chiaramente super soddisfatti della stella. «Un percorso breve, intrapreso da Retroscena da appena un anno - dicono in coro - è stato premiato il nostro impegno, ma anche tutto il lavoro del team che ci affianca. Con la nostra stella e quella di Nikita, adesso Porto San Giorgio può competere anche con Senigallia». Immensa gioia anche per Sergeev: «Esprimere le emozioni che ho in questo momento è quasi impossibile. L’Arcade ha la sua prima stella Michelin. Un percorso lungo, tortuoso pieno di ostacoli e pregiudizi, ma ricco e colorato per la passione che mettiamo ogni giorno. La stella è una soddisfazione ovviamente, me la porterò cucita sulla giacca; è un ringraziamento ed uno stimolo ulteriore per i ragazzi che lavorano con me. Sono stati tanti in questi anni e ognuno di loro ha aggiunto un tassello al mosaico che oggi si è completato. Già da domani ci accorgeremo che il campo si è allargato e si dovranno aggiungere altri pezzi. Ringrazio innanzitutto chi ogni giorno è con me: i miei ragazzi di cucina e sala, il sous chef Riccardo Lupi, il mio maître Leonardo Niccià. Grazie a mamma e a papà e a Francesco Pettorossi che mi sopporta e supporta sgravandomi da tutte le questioni, non creative, del Banco 12». 

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