ANCONA - «La Giunta Regionale delle Marche attacca ancora una volta il diritto delle donne di accedere all'interruzione di gravidanza» attacca in una nota la Sinistra Italiana Marche. «Da febbraio prossimo, per effetto di un atto amministrativo della Giunta Acquaroli, verrà interrotta la convenzione tra l'Ast di Ascoli Piceno e l'Aied (Associazione italiana per l'educazione demografica), che dal 1981 ha di fatto consentito alle donne di Ascoli e non solo di accedere all'ivg, in un territorio dove questo diritto non è stato mai garantito dalla sanità pubblica».
Sopra la media nazionale
«Ruolo tanto più importante in una Regione sopra la media nazionale per il numero di medici obiettori negli Ospedali pubblici, a partire da quelli di Jesi e Fermo, dove si registra la cosiddetta "obiezione di struttura", - prosegue SI Marche - disapplicando di fatto la legge 194. Non può di certo essere risolutivo il fatto che siano attualmente attivi all'ospedale di Ascoli 4 medici non obiettori, che non sono sufficienti a garantire la presa in carico delle donne e che non possono rispondere ad un'utenza che arriva da tutta la Regione.
Motivazione economica
«La Giunta Regionale - continua la nota - adduce motivazioni di carattere economico al mancato rinnovo della convenzione con Aied, ma ci sembra evidente come si tratti di un altro passo su un solco già tracciato che attacca le donne e i loro diritti. Così come già recentemente avvenuto con il rifiuto, totalmente arbitrario e ideologico, da parte della Regione Marche, di applicare le linee guida ministeriali del 2020 sulla RU486, che consentirebbero l'aborto farmacologico entro la nona settimana di gestazione e in regime consultoriale e poliambulatoriale autorizzato ed in struttura ospedaliera in regime di day hospital». «Nelle Istituzioni e nelle piazze, continueremo a batterci al fianco delle donne, delle associazioni, delle reti, dei collettivi che lavorano per vedere garantito il diritto all'aborto e quindi alla salute, - conclude - contro un modello politico che cancella i diritti civili e limita le possibilità di scelta».
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