Ussita, commozione e speranza. Le ruspe all’hotel Felycita: «Così inizia la rinascita»

Ussita, commozione e speranza. Le ruspe all’hotel Felycita: «Così inizia la rinascita»
Ussita, commozione e speranza. Le ruspe all’hotel Felycita: «Così inizia la rinascita»
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Venerdì 5 Aprile 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 12:16

USSITA Tra commozione e speranza è partita ieri, poco dopo mezzogiorno, la demolizione dell’ex hotel Felycita a Frontignano di Ussita, storica struttura ricettiva simbolo del turismo montano, ma anche della resilienza del suo proprietario Gianfranco Tombini che a 83 anni non si è perso d’animo e ha ottenuto un importante decreto legge che un anno fa ha sbloccato l’ostacolo del pagamento dell’anticipo dell’Iva, un conto di 450mila euro che di fatto avrebbe impedito la ripresa dell’attività. Sono entrate all’opera le ruspe della ditta Eco Demolizioni di Rimini, ci vorranno tre mesi per radere al suolo l’hotel, le macerie saranno tutte recuperate. Presente Gianfranco Tombini, con la figlia Felicita e la nipote Gaia Percetti.

L’emozione

Ha commentato Tombini: «Oggi (ieri, ndr) è una giornata ricca di emozione, l’inizio di quella ricostruzione che aspettavamo.

Ringrazio di cuore il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, solamente lui poteva fare una cosa di questo genere, far ripartire le attività commerciali della montagna. Questo per me significa continuare la vita che ho iniziato in questo posto nel 1971». Emozionata anche Gaia Percetti, nipote di Tombini: «Ho vissuto questa struttura sin da quando ho messo piede nel mondo, è stata una casa per me, adesso vederlo così non è una bella sensazione. Siamo fiduciosi, ci è stata data una speranza per continuare ad andare avanti, la mia intenzione da nipote è quella di portare avanti questo hotel il più possibile, far conoscere la sua storia e cercare di riportare un po’ di vita in questo paesino».

Il segnale

Presente in fascia tricolore la sindaca di Ussita Silvia Bernardini: «Un segnale forte, di rinascita e soprattutto della tenacia e della forza di volontà, di una persona come Gianfranco Tombini, che a 83 anni dimostra come sia possibile ricostruire e ridare una vita a queste nostre terre. Per Ussita è veramente una grande festa. Da una parte c'è il dolore della distruzione di una struttura che per noi è una storica, ma dall'altra c'è la certezza che partirà la ricostruzione e finalmente Ussita avrà di nuovo un albergo, questo sarà solo il primo a ospitare turisti. Non dimentichiamo che è il primo albergo che beneficia della normativa sull’anticipo Iva varata da Castelli, fatta grazie al lavoro di Gianfranco Tombini. Stanno per iniziare anche i lavori della nuova cabinovia, il cui cantiere dovrebbe essere consegnato entro l’estate, possiamo dire che a Frontignano si sta andando avanti, questo può essere preso ad esempio come buona ricostruzione. Per noi è importantissimo perché i turisti devono avere un posto dove poter stare; se non gli diamo le seconde case, se non gli diamo le strutture ricettive non possiamo pensare di fare rinascere il turismo». L’hotel sarà pronto entro marzo 2025, il progetto è dell’ingegnere Gabriele De Simone. A demolirlo è la ditta Eco Demolizioni di Rimini, a ricostruirlo sarà la fratelli Chiodi Costruzioni, per un importo complessivo di tre milioni e 875mila euro. Le macerie potranno essere nuovamente impiegate in altri cantieri o destinati ad altri usi. Anche i materiali ferrosi, opportunamente separati, vengono inviati alle acciaierie per il loro riutilizzo.

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