TOLENTINO - Un campus scolastico ancora da costruire. Locali commerciali che dovevano essere una soluzione temporanea e che invece sono diventati aule scolastiche da ben sette anni. La vecchia scuola messa in sicurezza, pronta a ospitare gli studenti, ma bocciata dalla Provincia. Infine l’ultimo colpo di scena che aumenta la rabbia di studenti, docenti e famiglie: il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, che annuncia (a sorpresa) la volontà di trasferire le classi dei licei dell’istituto Filelfo nell’edificio del Tecnico commerciale.
Un edificio che è sempre stato lì, ma come mai questa carta - se davvero valida - non è stata giocata prima? Perché è difficile che quegli spazi consentano davvero il trasferimento dei liceali.
Intanto, l’accordo tra l’allora amministrazione Pezzanesi e la Provincia prevede la realizzazione di un nuovo Campus in contrada Pace e la cessione dello stabile inagibile dei licei al Comune. Tante all’epoca le perplessità sul trasferimento delle scuole superiori fuori dal centro una volta che il Campus sarà terminato. Ma quando sarà terminato? A sette anni dalle scosse è in corso l’analisi della commissione per affidare l’appalto dei lavori, con l’auspicio che la struttura sia completata entro i prossimi quattro anni. Un tempo lunghissimo che, sommato ai sette già trascorsi, fanno più di due cicli di studi.
Si va al voto: Tolentino sceglie un nuovo sindaco e parte l’impegno per trovare una soluzione dignitosa per gli studenti nell’attesa della conclusione del nuovo Campus. Inizia il balletto della politica. Documenti alla mano, il 5 luglio 2022 il dirigente facente funzioni della Provincia scrive al sindaco di Tolentino una lettera per chiedere all’amministrazione di «autorizzare l’utilizzo della porzione di fabbricato in piazza Piccinino (quella danneggiata lievemente) per potervi trasferire parte dei licei». Una richiesta che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che attendevano da anni spazi dignitosi per il Filelfo.
Il Comune parte in quarta: reperisce i soldi per i lavori di messa in sicurezza della struttura, anche grazie alla donazione di un anonimo benefattore, e ne investe altrettanti per sistemare pure il tetto dello stabile. L’edificio è pronto per ospitare gli studenti, con l’atto di agibilità firmato dal tecnico della Provincia che così risparmierebbe pure l’affitto per l’ex Quadrilatero. Ma il Comune, come una Cenerentola pronta ad andare al ballo, si vede rifiutare il nulla osta allo spostamento. Una doccia fredda da cui emerge però la schizofrenia di un ente che prima tesse e poi disfa la tela. Peccato che ad attendere non ci sia Penelope, ma quasi 400 alunni che vorrebbero costruire il loro futuro in spazi degni del livello degli studi che hanno scelto. E vivere con serenità quelli che saranno gli anni più belli della loro vita.