SAN SEVERINO - Cade dal tetto del capannone, un volo di oltre 15 metri di altezza è stato fatale ad un dipendente della Choncimer di San Severino. La tragedia è avvenuta ieri mattina, quando l’uomo è precipitato nel vuoto, all’interno dell’edificio, mentre stava effettuando la manutenzione e la pulizia periodica dei pannelli fotovoltaici.
L’uomo di 54 anni è morto ieri mattina verso le 8.30 nell’azienda per cui lavorava, la Choncimer di Rocchetta di San Severino, produttrice di concimi e fertilizzanti. Si tratta di Palomino Grimaldo Loayza, di origini peruviane ma residente da circa vent’anni a Macerata, sposato e padre di quattro figli, tre femmine e un maschio. A dare l’allarme l’altro dipendente dell’azienda che era con lui e lo avrebbe visto cadere nel vuoto. In base ad una prima ricostruzione dei fatti a cedere sotto ai piedi dell’uomo sarebbe stato uno dei lucernari in plexiglass che si trovano sul tetto del capannone, in cemento prefabbricato, il primo che si incontra dopo l’ingresso dell’azienda, al cui interno sono stoccati i materiali base per la produzione di concimi e fertilizzanti. Ieri mattina c’erano quasi trenta gradi quando l’uomo è salito sul capannone con il collega, per svolgere l’attività periodica di manutenzione e pulizia dei pannelli fotovoltaici.
Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 a sirene spiegate, hanno tentato il possibile per rianimarlo, ma per l’uomo purtroppo non c’era più nulla da fare. Troppo gravi i traumi riportati nella caduta. Sul posto sono arrivati i carabinieri di San Severino, gli ispettori del Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Asur, diretto da Lucia Isolani, il magistrato di turno Rosanna Buccini e gli uomini della polizia giudiziaria, per svolgere i rilievi necessari alle indagini e fare chiarezza su quanto accaduto.
Sarà fondamentale per fare chiarezza anche la testimonianza dell’altro dipendente dell’azienda, che era con lui, per capire tutti gli aspetti tecnici. Palomino Grimaldo Loayza era sposato e padre di quattro figli, una ragazza ed un ragazzo e altre due bambine piccole. Era residente da anni a Macerata. Chi lo ha conosciuto lo ha descritto come un grande lavoratore, sempre molto preciso, legatissimo alla sua famiglia ed ai figli: amava trascorrere il suo tempo libero con loro al mare ed in mezzo alla natura. Spetterà ora alla magistratita, che coordina le indagini, ricostruire quanto accaduto ieri a San Severino ed accertare eventuali responsabilità.