Le tappe
«Su largo invito dei colleghi sindaci dell’area di centrodestra – sottolinea Pezzanesi – la mia elezione è stata preceduta dall’acquisizione di espliciti pareri di esperti di diritto amministrativo, che sanciva che se a colui che veniva indicato come presidente del Cda non venivano concesse deleghe amministrative, lo stesso era perfettamente in linea con i dettami della stessa legge. Così è stato anche per l’allora vicesindaco e assessore di Corridonia Manuele Pierantoni per il quale appunto l’Anac ha scritto che non avendo deleghe amministrative poteva sedere ed operare nonostante avesse gli stessi requisiti a me contestati. Ma per Pierantoni i dettami della legge valgono mentre per Pezzanesi no. Il presidente è stato comunque votato all’unanimità dei presenti, quindi sia dai sindaci di centrodestra che da quelli di centrosinistra».
La rivendicazione
L’ex primo cittadino di Tolentino rivendica poi la correttezza con la quale ha deciso di lasciare il posto una volta finito nella bufera. «Immediatamente ed opportunamente ho lasciato l’operatività al vicepresidente Giampaoli ed al resto del consiglio per far sì che, data l’importanza vitale del qualitativo ed indispensabile servizio erogato dal Cosmari, lo stesso potesse continuare in serenità a svolgere le sue attività – aggiunge Pezzanesi –. Per i mesi di coincidenza con la carica da sindaco non ho percepito giustamente nulla e l’importo di circa 1.100 euro inviatomi nell’unico mese prima delle dimissioni l’ho restituito al Cosmari stesso per far sì che risultasse che Pezzanesi, nel suo anno di presidenza, era costato zero euro alla collettività». E poi il caos discarica. «Tra le funzioni affidate al Cosmari non vi è certo quella dell’individuazione dei siti di discarica, che compete all’Ata provinciale dove sono presenti tutti i sindaci – chiude l’ex presidente –. Qual è stata la loro reazione nel momento in cui sui loro territori sono stati resi noti i siti individuati? La maggioranza di loro ha fatto immediatamente pervenire una lettera firmata all’allora presidente della Provincia Pettinari minacciando ricorsi al Tar. Quindi i sindaci componenti dell’Ata contro le discariche sui loro territori e gli stessi sindaci soci del Cosmari che gridano a gran voce che vogliono che si abbassino le tariffe della Tari costringendo però di fatto la Provincia ed il Cosmari a perdere anni di tempo e a dover ricorrere giocoforza a discariche di appoggio in altre province marchigiane, che sicuramente non aiutano a mitigare i costi delle bollette».