PORTO RECANATI - «Sembra che la nuova amministrazione non gradisca la nascita e l’operatività della neonata Croce Bianca. Non ne conosciamo i motivi, ma ci dispiace». È rammaricata Teresa Montali, guida della nuova associazione di Porto Recanati, nata dopo la chiusura della Croce Azzurra sotto la spinta dell’ex presidente Michele Tetta. La sensazione del direttivo deriverebbe da alcuni episodi, ultimo fra tutti la richiesta di sospendere l’attività di divulgazione che domenica mattina era stata organizzata in due punti della città.
Mentre, infatti, nel banchetto allestito nel parcheggio della Coal non ci sono stati problemi, la polizia locale ha invitato i volontari presenti al tavolo di viale Europa, nello spazio antistante il supermercato Sì Con Te, a sospendere l’attività «poiché sprovvisti dell’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico», come ha confermato anche il comandante dei vigili Sirio Vignoni. Un intervento non gradito dai volontari della nuova associazione «impegnati per far rinascere a Porto Recanati una realtà sociosanitaria importante - come spiega la presidente -. Domenica abbiamo organizzato solo una piccola manifestazione per raccogliere fondi e diffondere le informazioni relative all’attività che vorremmo avviare qualora ricevessimo l’accreditamento da parte della Regione.
Il nuovo direttivo, che ha come vicepresidente Mauro Monachesi, segretario Michele Tetta e consiglieri Maria Antonietta D’Angelo e Riccardo Di Iorio, non vuole comunque arrendersi alle difficoltà. Teresa Montali annuncia che «nei prossimi giorni, insieme al nostro partner “Misericordia Osimo” dovremmo incontrare il segretario comunale per conoscere la posizione amministrativa e legale che potremmo assumere con la nostra associazione e il nostro campo d’azione all’interno del Comune».