Scomparsa la storica cuoca del ristorante “Da Armida”. Era positiva al Coronavirus

Alma Paoltroni
Alma Paoltroni
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Venerdì 5 Giugno 2020, 03:45
MONTELUPONE - Grande commozione a Montelupone per la morte per il Coronavirus di Armida, la storica fondatrice e cuoca del ristorante “Da Armida”. Con lei se n’è andato un altro pezzo autentico della storia del paese. Anzi, il nome “Da Armida”, con il suo quasi mezzo secolo di storia, è molto conosciuto in tutta la provincia e oltre. Armida, al secolo Alma Paoltroni, era nata il 19 marzo del 1931. Avviato con coraggio in contrada Le Cervare il ristorante, divenuto presto famoso, pur decentrato, per la grande cucina tradizionale marchigiana e per la cacciagione, anni fa aveva trasmesso i propri saperi culinari al figlio Germano che, tra gli insegnamenti della mamma e la partecipazione a specifici corsi, ha continuato a espandere sapientemente l’impresa ideata da Armida che, con l’avanzare dell’età, aveva dovuto lasciare le fatiche della cucina. Alma Paoltroni, alias Armida, è stata una gran donna dei tempi andati, una donna sempre laboriosa, con il suo fare modesto e sorridente, sempre pronta al sacrificio per il bene dei suoi figli prima, attaccatissima ai nipoti poi.
Lascia i figli Germano, Marcello, Luigino, le relative nuore e sette nipoti. Da tempo era entrata in ospedale per tutt’altra causa, ma poi è stata contagiata dal Covid-19. Sembrava in condizioni abbastanza buone, pur avendo perso la funzionalità di un polmone, ma alla fine, seppure in modo improvviso e inatteso, ha ceduto. Come per tutte le altre vittime del Covid-19, grande è il dispiacere dei famigliari per la solitudine patita da Armida, così amata da tantissimi e così sola al momento della morte. Una delle sue nipoti ha lasciato un affettuoso addio sui social: «Questa sera alle 22,15 se ne va un pezzo di storia... Un pezzo di me - si legge - . Sei stata una nonna speciale, una mamma di cuore... sei stata fondamentale per il tuo ristorante, con la tua semplicità e bontà sei riuscita a creare tutto ciò. Ti porterò dentro di me come ho sempre fatto. Ti auguro nonna di stare serena lassù, dove tutto è più semplice. Grazie per quello che hai creato».
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