Affiora una strada d’epoca romana nel cantiere del nuovo svincolo della superstrada

Il cantiere per il nuovo svincolo della superstrada
Il cantiere per il nuovo svincolo della superstrada
di Monia Orazi
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Venerdì 23 Aprile 2021, 08:45

MUCCIA - Stop temporaneo ai lavori per la costruzione dello svincolo della superstrada Val di Chienti a Muccia nella zona di Maddalena, per l’improvvisa scoperta dei resti di una strada romana.

A dare l’annuncio il sindaco Mario Baroni: «Al momento i lavori di costruzione del nuovo svincolo a Maddalena, sono fermi. Stanno lavorando solamente per evitare criticità alle linee elettriche, dell’acqua e del metano. Per il resto, mentre si effettuavano gli scavi sono venuti alla luce, quelli che sembrano i resti di una strada romana. Per questo la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche ha predisposto ulteriori scavi di approfondimento, decidendo di effettuare ulteriori ricerche, per valutare la presenza di materiale archeologico». 

Il sindaco Baroni spiega che «l’attuale strada proveniente da Pieve Torina e al confine della zona archeologica della Maddalena anticamente non c’era. Abbiamo tuttora in quell’area un terreno vincolato come zona archeologica, in cui sono stati ritrovati dei resti risalenti al Neolitico antico, con reperti che erano esposti nella chiesa di Varano fino a al sisma di quasi cinque anni fa. Ora questi reperti si trovano, per sicurezza, ad Ancona, ma una volta effettuati i lavori contiamo di riportarli in paese». Gli scavi di approfondimento serviranno ad escludere la presenza di ulteriori reperti archeologici, ma la zona di Muccia ha riservato sorprese durante la costruzione della superstrada Val di Chienti con la scoperta di resti romani, oltre a quelli già noti dagli scavi degli anni Sessanta, di epoca neolitica ed alcuni resti di epoca picena. 

Nel ritrovamento il primo cittadino di Muccia vede un’importante opportunità di rilancio per la cittadina: «L’auspicio - spiega Baroni - è quello di trovare dei reperti interessanti, che possano arricchire la nostra collezione e ci permettano di incrementare l’esposizione archeologica da riallestire in futuro, in modo da migliorare l’attrattività turistica e culturale della nostra zona».
 

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