Montecosaro, scrive due canti e li invia a Bergoglio e il Papa lo chiama: «Mi complimento»

Scrive due canti e li invia a Bergoglio, il Papa lo chiama: «Mi complimento»
Scrive due canti e li invia a Bergoglio, il Papa lo chiama: «Mi complimento»
di Giulia Sancricca
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Lunedì 19 Giugno 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 08:13

MONTECOSARO «Sono Papa Francesco. Volevo farle i complimenti per i canti che mi ha mandato e per il talento musicale». È una telefonata che non si riceve tutti i giorni. Anzi, quando dall’altra parte del telefono c’è il Santo padre si stenta a crederci, pensando subito a uno scherzo. Lo ha pensato anche Mauro Giorgini, 58 anni, sovrintendente della polizia stradale di Civitanova e residente a Montecosaro. È stato lui - con grande sorpresa - a ricevere la chiamata del Papa. «Ho risposto: “Mamma mia!” E dall’altra parte: “No mamma, sono il Papa!» racconta Giorgini. In realtà sono già passati diversi mesi da quella telefonata (era il primo marzo, ndr).

«Pensavo che la notizia avesse già fatto il giro del paese, visto che per giorni non ho fatto altro che raccontare quanto accaduto, invece solo ora è arrivata la voce al sindaco Malaisi che mi ha gentilmente richiamato per non aver diffuso ufficialmente la notizia.

Allora ho deciso di farlo». La chiamata di Bergoglio arriva a seguito del suo impegno nella stesura di due canti che il 58enne ha scritto sulle parole del “Salve Regina” e del “Vieni Santo Spirito”. Canti che lui stesso ha poi inviato a Papa Francesco e che - a quanto pare - non sono affatto rimasti inascoltati.

La mail
 

«Un mio amico - racconta Giorgini - scrisse una mail a un segretario del Papa per raccontargli le sue vicissitudini. Dopo poco tempo ricevette una lettera dove si comunicava che il Papa era venuto a conoscenza delle vicende personali, che assicurava la sua preghiera e chiedeva di pregare per lui. Così ho scritto anche io al Papa. Frenato dall’idea che potesse essere un atto di presunzione, ho aspettato diversi mesi. Poi, il 24 febbraio, mi sono deciso e ho scritto a quell’indirizzo mail pensando che forse, al massimo, mi sarebbe arrivata una lettera di risposta da qualche suo collaboratore». Invece la risposta è arrivata, ma dal Papa in persona.

«Il primo marzo alle 15.55 squilla il telefono: “Sono Papa Francesco”. Rimango zitto e penso di non aver detto a nessuno della mail inviata in Vaticano. Reagisco con un “Mamma mia!” E lui risponde: “No mamma. Sono il Papa! Volevo farle i complimenti per i canti che mi ha mandato e per il talento musicale”. A quel punto capisco che non era uno scherzo». E la telefonata non finisce qui, perché Giorgini trova il coraggio di raccontare al Papa che «da tre anni ho scoperto la preghiera del “Vieni Santo Spirito”, mettendola tutti i giorni nelle preghiere del mattino e lo informo che sto preparando un canto sulle parole del “Magnificat”. Allora lui mi dice: “Quando hai fatto mandamelo”. Io farfuglio qualcos’altro, poi mi dice: “Io prego per te e la tua famiglia tu prega per me”».

Davvero grande lo stupore nel cuore del poliziotto che, dopo essersi ripreso dall’emozione per la conversazione ha riflettuto tra sé: «Spesso dico di non avere tempo neanche per telefonare a qualcuno che sta vivendo momenti di difficoltà, mentre il Papa che ha gli occhi del mondo intero puntati su di lui, ha trovato due minuti per ringraziare uno sconosciuto di un piccolo paese per due semplici canti».

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