MACERATA - «Con mia moglie siamo stati sposati 40 anni e 12 giorni, poi a gennaio è morta. Non ce la facevo a sopportare quella solitudine forzata e così mi sono iscritto a quel sito di incontri. Cercavo una donna per compagnia, per metterla al posto di mia moglie». A parlare è un 70enne sotto processo per violenza sessuale. Dopo la morte della moglie aveva conosciuto una 60enne cilena. Venuta in Italia, l’aveva ospitata a casa, ma dopo tre mesi, una volta scaduto il permesso di soggiorno, lei lo aveva denunciato per violenza sessuale.
Difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli e Claudio Bruno Marcolini, ieri il 70enne è stato sentito in aula dai giudici del collegio presieduto da Roberto Evangelisti e dal pubblico ministero Claudio Rastrelli, ed è stato un fiume in piena: «Per 20 giorni abbiamo parlato in chat, poi abbiamo deciso di vederci.
Quando dopo tre mesi la 60enne andò all’Ufficio immigrazione riferì di essere stata violentata. «L’idea che mi sono fatto – ha concluso - è che aveva un elevato istinto di sopravvivenza e un valore morale prossimo allo zero, mi avrà denunciato per poter restare in Italia, per spillarmi del denaro. Questa è l’idea che mi sono fatto».