MACERATA - Annunciata per la fine di aprile, spostata poi a maggio adesso l’obiettivo è quello di metà giugno per far decollare la vaccinazione anti covid anche nelle farmacie. Un percorso ad ostacoli lungo che rischia di vanificare la buona volontà degli operatori del settore che hanno sin dal primo momento dato la loro disponibilità, molto ampia in provincia di Macerata dove il 70% delle 105 farmacie ha dato l’adesione sin dal principio.
Ora la deadline è stata portata a metà giugno con la speranza che stavolta sia davvero la volta buona per affiancare anche le farmacie all’opera di inoculazione che stanno svolgendo gli hub vaccinali ed i medici di medicina generale. «I farmacisti stanno completando il corso pratico che è inserito nella convenzione con la Regione Marche – dice Luciano Diomedi, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata - che consiste nelle dodici ore di pratica negli hub vaccinali. Ad oggi hanno l’abilitazione a inoculare vaccini 25 farmacie della provincia che sono equamente divise a livello territoriale coprendo la gran parte dei comuni della provincia e questo è già un grande risultato visto che questo dato è solo iniziale e nelle prossime settimane il numero di farmacie è destinato a crescere visto che l’adesione iniziale era stata molto alta. Cosa manca per partire? Stiamo aspettando le credenziali della piattaforma di Poste Italiane dedicata alla vaccinazione per essere inseriti ed a quel punto potremo finalmente iniziare a prendere le prenotazioni, sempre se ci saranno forniti i vaccini dalla Regione Marche. Sembra che la prossima settimana arriveranno tantissime dosi di vaccino, per cui io credo che attorno al 15-20 giugno si possa partire con la vaccinazione nelle farmacie del maceratese».
Dunque dopo tanti annunci e conseguenti rinvii lo striscione della partenza delle vaccinazioni anche nelle farmacie si intravede all’orizzonte e potrebbe dare ulteriore impulso in quel mese di giugno che lo stesso commissario straordinario Figliuolo ha individuato come il mese dove poter dare la spallata definitiva al coronavirus. «Io sono sicuro che per la metà di giugno il numero delle farmacie aderenti sarà superiore a quello attuale –prosegue Luciano Diomedi- perché molti farmacisti stanno ora svolgendo il corso di formazione e prenderanno più avanti l’abilitazione potendo inserire la propria farmacia all’interno della piattaforma online.
Ma guardando ai numeri attuali, con 25 farmacie abilitate in provincia, se riusciremo a fare dalle 15 alle 20 inoculazioni al giorno potremmo toccare circa 500 vaccinazioni al giorno che equivale alla portata quotidiana di un hub vaccinale.
«Io credo che si è perso molto tempo nella formazione dei nostri farmacisti – ribadisce Diomedi- ed in questo la Regione Marche non si è sentita con gli ordini professionali in maniera costante ed ha voluto inserire un ulteriore percorso formativo-pratico della durata di 12 ore che per un farmacista sono tante. Mentre la normativa nazionale adottata in molte regioni consentiva in 4 ore di effettuare la formazione certificata da un medico di medicina generale. Nelle Marche ci sono stati ritardi nell’inserimento di questi operatori e poi negli hub vaccinali non potevano essere ospitati più di quattro farmacisti in formazione, il che significa che ci vogliono tre giorni per formare quattro farmacisti. C’è stato questo filtro che ha portato all’allungamento dei tempi e frenato la partenza dei vaccini nelle farmacie».