Prova a disfarsene gettandola nel water ma i carabinieri recuperano la marijuana e per il giovane scatta l'arresto

Prova a disfarsene gettandola nel water ma i carabinieri recuperano la marijuana e per il giovane scatta l'arresto
Prova a disfarsene gettandola nel water ma i carabinieri recuperano la marijuana e per il giovane scatta l'arresto
di Benedetta Lombo
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Domenica 14 Novembre 2021, 07:05

MACERATA -  «Apri, siamo i carabinieri». Lui non apre e i militari sfondano la porta, recuperati 100 grammi di marijuana buttati nel water poco prima. In manette è finito un commerciante 28enne di Fabriano. Il blitz è scattato venerdì mattina quando in un casolare che si trova nelle campagne di Matelica dove il giovane è domiciliato si sono presentati i carabinieri della locale Stazione insieme ai colleghi di Fiuminata, dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Camerino guidata dal capitano Angelo Faraca, e del nucleo cinofili della Compagnia di Pesaro con al seguito i due cani antidroga Kevin e One. 


Erano da poco passate le 11. I militari hanno visto dalla finestra il 28enne raggiungere il bagno e hanno sentito tirare ripetutamente lo sciacquone, a quel punto si sono identificati intimando al giovane di aprire subito la porta ma senza esito. Alla fine hanno sfondato la porta e raggiunto il 28enne che era in bagno col cellulare in mano e ai piedi due buste, una vuota l’altra con un’infiorescenza di marijuana. I militari intuendo quello che poteva essere appena accaduto hanno raggiunto i due pozzetti fognari e dopo aver rimosso i tombini hanno trovato diversi quantitativi di marijuana che galleggiavano.

Hanno poi fatto uscire altra acqua per controllare se fosse rimasta altra droga nel sifone di collegamento dei due pozzetti recuperando così un ulteriore quantitativo, in totale 100 grammi.

I militari hanno informato dell’esito dell’attività il pm di turno, il sostituto procuratore Vincenzo Carusi, che ha disposto gli arresti domiciliari per il 28enne. Ieri mattina il giovane, difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto del foro di Ancona, ha risposto alle domande del giudice Barbara Cortegiano e del pm Raffaela Zuccarini affermando che la marijuana era per uso personale: «La compro per curare una patologia ansiogena, ho anche certificazioni mediche», ha precisato per poi aggiungere di non aver aperto ai carabinieri per paura perché la prima auto che aveva visto arrivare non aveva i colori d’istituto.

Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo di firma. L’udienza è stata rinviata al prossimo 21 febbraio, «in quell’occasione – ha spiegato il legale a margine dell’udienza – valuteremo sul da farsi, in casa non è stato trovato denaro, né materiale per il confezionamento delle dosi e il bilancino sequestrato non è di quelli di precisione ma da cucina».

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