MACERATA - Meno di 100 euro per chiudere un occhio su irregolarità nel cronotachigrafo, poliziotto della Stradale condannato a quattro anni di reclusione, assolto il collega coimputato. La difesa: «Lette le motivazioni faremo appello. Tutto si fonda sulle dichiarazioni contraddittorie della persona offesa».
La vicenda era venuta alla luce a seguito di un controllo effettuato il 4 luglio del 2016 da una pattuglia della polizia stradale in superstrada all’altezza di Tolentino. I due agenti in servizio all’epoca alla Stradale di Macerata, Pablito Pieroni, corridoniano di 50 anni, e Antonio Albunia, 56 anni di Porto Sant’Elpidio, impegnati in un servizio perlustrativo lungo la SS77, fermarono un autocarro Iveco. Quello che sarebbe accaduto poi lo mise successivamente nero su bianco il camionista in querela.
Uno dei due agenti avrebbe accertato delle irregolarità nel cronotachigrafo dell’autocarro (lo strumento che registra la velocità del veicolo e i tempi di guida) e il camionista gli avrebbe offerto del denaro per evitare che gli elevassero la relativa contravvenzione.
Finiti sotto processo per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, il pm Enrico Riccioni ha chiesto, previa riqualificazione del reato in induzione indebita a dare o promettere utilità, la condanna di Pieroni a cinque anni e l’assoluzione per Albunia. I giudici del collegio hanno condannato il primo a quattro anni e assolto Albunia. «Tutto si fonda sulle dichiarazioni della persona offesa che sono contraddittorie – ha commentato l’avvocato Sergio Marini, difensore di Pieroni -, lette le motivazioni faremo appello». Albunia era difeso dall’avvocato Igor Giostra.