MACERATA - Un cielo terso, squarciato solo dai raggi di sole. Piste bianche che guardano il mare. Tanta voglia di libertà e di aria aperta. Si fa fatica a pensare che la montagna maceratese, quella colpita dal sisma e che da cinque anni prova a risollevarsi con tutte le sue forze, possa essersi trasformata nell’icona di speranza e di futuro di cui tutti hanno bisogno nel pieno della pandemia. Eppure la Cenerentola della provincia ha indossato il suo abito più bello e l’incantesimo, per lei, pare non finire. Quando l’ombra dei contagi pesa su tutto il Paese, sembra che sui Sibillini i problemi scompaiano e la rivincita tanto attesa è ormai realtà.
«Siamo aperti tutti i giorni - dice Francesco Cangiotti di Bolognola Ski -.
«Con la pandemia - dice Cangiotti - la montagna è stata riscoperta e ha spinto molti a scegliere queste zone rispetto al altre situazioni al chiuso. Questo ha creato afflussi che superano le capienze delle nostre località e ci sono stati alcuni disagi. Però - ammette - vedere la montagna ripopolata ci ricorda che abbiamo raggiunto l’obiettivo». Ci tiene così tanto a far rinascere l’entroterra che ora Cangiotti conta i giorni anche per l’apertura delle piste a Frontignano di Ussita, prese da poco in gestione. «Stiamo ultimando i lavori al rifugio - annuncia -. Gli impianti sono a posto e stiamo aspettando la data ufficiale per il sopralluogo utile al collaudo: ci auguriamo che avvenga la prossima settimana così da poter aprire nei primi giorni di febbraio».
Stesso entusiasmo a Sassotetto di Sarnano dove, come per Bolognola, oltre ai marchigiani provenienti da ogni provincia, arrivano anche umbri e laziali che spesso si fermano per il weekend. «Siamo aperti con l’innevamento artificiale - dice il gestore Andrea Tonti - e abbiamo aperto anche la seggiovia triposto a Santa Maria Maddalena. Oltre al boom del fine settimana il vero sciatore approfitta nei giorni feriali per godersi le giornate spettacolari e le temperature ottimali. Per il prossimo weekend - annuncia - oltre alle attività operative apriremo anche il rifugio di Baita 1700 in cima alla seggiovia, dove faremo degustazione di vini. Stiamo lavorando con tanti sforzi - confida - perché la quantità di neve caduta è poca e nel periodo di Natale le temperature avevano sciolto tutta la neve. Aspettavamo precipitazioni più corpose, ma con l’innevamento artificiale siamo riusciti ad aprire l’impianto più importante che offre un servizio ottimale sia per gli sciatori che per chi vuole trascorrere una giornata all’aria aperta con i bambini».
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