Smantellata una centrale di spaccio in centro storico, quattro arresti. Sequestrate eroina e cocaina

Una parte del materiale sequestrato
Una parte del materiale sequestrato
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Sabato 10 Aprile 2021, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 18:56

MACERATA - Stop alla vendita di cocaina e eroina. Un duro colpo assestato agli spacciatori. Alle prime luci di questa mattina si è chiusa infatti la rete della Polizia intorno ad un gruppo di quattro giovani extracomunitari, tutti senza fissa dimora e clandestini sul territorio nazionale, rintracciati all’interno di un’abitazione del centro storico di Macerata dove avevano allestito una vera e propria centrale di spaccio di eroina e cocaina destinata a rifornire il mercato locale.

L’operazione, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile diretta dal commissario capo Matteo Luconi e delle Volanti agli ordini del commissario Emanuele Ciccarelli, ha avuto inizio alcune settimane fa con una intensa attività di indagine sviluppata attraverso numerosi servizi di appostamento e pedinamento, effettuati nei confronti di alcuni soggetti extracomunitari di origine africana domiciliati in un’abitazione del centro storico di Macerata, individuati come soggetti dediti al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Uno di questi (di nazionalità nigeriana) entrato nella sfera di attenzione della Polizia, inoltre, era altresì destinatario di misura cautelare in carcere emessa dal Gip  del Tribunale di Macerata, per la violazione reiterata del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e fino ad oggi era riuscito a sottrarsi alla cattura.

I poliziotti, non senza difficoltà dovuta alla resistenza opposta dai quattro soggetti rintracciati all’interno dell’abitazione, che si rifiutavano di aprire la porta, con uno stratagemma sono riusciti comunque ad entrare all’interno. In questa fase è stata opposta resistenza e due poliziotti hanno riportato lesioni successivamente giudicate guaribili in pochi giorni. I poliziotti hanno proceduto quindi alla perquisizione dell’appartamento disposto su due piani collegati da una scala. All’interno del bagno, in prossimità dello scarico del lavabo e del collo di scarico del water, sono state recuperate 19  dosi contenute in involucri termosaldati, che successivamente analizzate dalla Polizia Scientifica, sono risultate contenere eroina.

Non si esclude che durante la fase di ingresso nell’abitazione, uno degli arrestati possa aver avuto il tempo per disperdere all’interno del water del bagno ulteriore sostanza stupefacente, avendo i poliziotti udito azionare lo scarico dello sciacquone nel momento dell’ingresso. Infatti, durante la prosecuzione della perquisizione, sono state altresì rinvenute altre 7 dosi di eroina pronte allo spaccio, sparpagliate a terra in prossimità del bagno dove uno dei quattro stranieri era riuscito ad entrare prima dell’intervento dei poliziotti. Altra cocaina, contenuta in due distinti involucri, è stata rinvenuta all’interno dello scaffale di una credenza della cucina, occultata fra alcuni barattoli di alimenti.

Tutto lo stupefacente è stato posto in sequestro insieme al materiale utilizzato per il taglio, consistente in una confezione parzialmente consumata di bicarbonato di sodio ed a quello per il confezionamento, consistente in numerosi rotolini di pellicola di cellophane trasparente, rinvenuto in grande quantità, nonché da una busta in plastica da cui erano state ritagliate porzioni di forma circolare tipicamente usate per il confezionamento delle dosi. Nel corso dell’operazione sono stati anche rinvenuti ben 15 telefoni cellulari, verosimilmente utilizzati per tenere i contatti con i “clienti”. Tutti e quattro gli arrestati, due di origini nigeriane entrambi di 23 anni e due di origine ghanese, rispettivamente di 25 e 26 anni, sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Uno dei due nigeriani è stato tratto in arresto anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’altro anche in forza della misura cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Macerata per reati dello stesso tipo. Tutti gli arrestati sono stati associati al carcere di Ancona Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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