Macerata, revenge porn a una minorenne: «Paga o diffondo i tuoi video osé»

Macerata, revenge porn a una minorenne: «Paga o diffondo i tuoi video osé»
Macerata, revenge porn a una minorenne: «Paga o diffondo i tuoi video osé»
di Benedetta Lombo
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Giovedì 21 Marzo 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 18:35

MACERATA Invia al padre di una ragazzina video erotici della figlia chiedendo 500 euro per evitare che quei filmati venissero pubblicati, 18enne accusato di diffusione di immagini o video sessualmente espliciti e tentata estorsione. I fatti contestati al giovane (attualmente detenuto nel carcere di Montacuto ad Ancona) sarebbero avvenuti a ottobre dello scorso anno in un comune della provincia di Macerata. Imputato e vittima si conoscevano perché più o meno coetanei.

La ricostruzione

All’epoca, secondo la ricostruzione accusatoria (il fascicolo è del pubblico ministero Rosanna Buccini), il giovane avrebbe realizzato video erotici della ragazzina poi avrebbe contattato su Whatsapp il padre della giovanissima chiedendogli il pagamento di 500 euro per evitare che venissero pubblicati foto e video raffigurati la figlia senza vestiti o in atteggiamenti erotici. Per dimostrare che non stava scherzando avrebbe inviato al padre della vittima una foto della figlia svestita, foto che si sarebbe cancellata dopo la prima visualizzazione. Questo era accaduto a ottobre del 2023. Già prima che l’imputato scrivesse al padre della vittima la ragazzina si era presentata ai carabinieri per denunciare il giovanissimo per fatti che sarebbero avvenuti quando entrambi non erano neanche maggiorenni (per i quali era stata informata la Procura dei minori di Ancona) e che riguardavano le foto senza veli e la realizzazione dei video dal contenuto sessualmente esplicito.

Ai militari la giovanissima aveva raccontato perché si sarebbe prestata a registrare i video e il contesto in cui sarebbero maturati i fatti. Era stata la mamma ad accompagnarla dai carabinieri poi, circa un mese più tardi, l’imputato avrebbe avanzato le richieste estorsive al padre della ragazzina con annesso invio della foto senza veli. In merito alle condotte contestate ieri queste sarebbero avvenute, per l’accusa, dopo che il giovane aveva compiuto 18 anni.

Ieri si sarebbe dovuto aprire il processo dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Macerata Domenico Potetti e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo, ma il difensore dell’imputato, l’avvocato Giancarlo Giulianelli, ha aderito allo sciopero nazionale indetto per la giornata di ieri dalle Camere penali (per il numero dei suicidi in carcere, ndr) astenendosi dall’udienza. Il procedimento è stato quindi rinviato al prossimo 6 maggio quando saranno sentiti tutti i testimoni. La vittima è tutelata dall’avvocato Sara Scalpelli.

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