MACERATA - Interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico sulla linea ferroviaria Civitanova-Albacina. Terminato il primo step: da oggi i treni ripartono da Civitanova fino a Macerata. Poi gli interventi proseguiranno nel tratto ferroviario che va dal capoluogo ad Albacina dove le corse saranno sostituite dagli autobus come avvenuto nelle ultime settimane per l’intera linea. Il ritorno alla normalità è atteso per il 26 agosto.
Si tratta di un investimento di 15 milioni di euro che sta vedendo impegnati circa 120 tecnici nelle due tranche di lavori: la prima è iniziata lo scorso 23 luglio ed è terminata ieri; la seconda, come si diceva, parte oggi e proseguirà fino al 25 agosto.
Il nuovo pullman
Verrà infatti sostituito con pullman che copriranno questa tratta con gli stessi orari ferroviari indicati per il periodo estivo. I bus partiranno dai piazzali antistanti le stazioni e il loro orario di arrivo e partenza potrà variare in base alle condizioni del traffico stradale. Tutti gli orari della nuova offerta sono disponibili sui sistemi di vendita di Trenitalia e nelle stazioni interessate. I viaggiatori, quindi, non saranno lasciati a piedi.
Tornando alle principali attività sulla tratta, riguardano interventi di rinnovo del binario in quattro gallerie tra Macerata e Matelica (Convitto, Maricella, Gesso e Cancellotti), con adeguamento del piano del ferro per la successiva elettrificazione della linea; la realizzazione dei manufatti per i futuri sottopassi a servizio dei binari nelle stazioni di Castelraimondo e Montecosaro; gli interventi nella stazione di Tolentino propedeutici all’attivazione dell’Ertms e alla elettrificazione nella stazione. L’elettrificazione della tratta significherà la dismissione dei mezzi diesel che circolano sulla linea. Secondo le stime di Rfi i primi treni elettrici circoleranno tra il 2024 ed il 2025. Interventi necessari, dunque, che serviranno a migliorare una viabilità importante per l’intera provincia, anche in vista del rilancio delle zone interne che ricadono nel cratere sismico. Questi interventi, infatti, non sono gli unici a riguardare un territorio su cui il governo, la Regione e la struttura commissariale continuano a investire per eliminare sempre di più l’isolamento delle zone interne.
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