Il grido dei presidi: «Situazione preoccupante, ma che senso ha chiudere soltanto alcune scuole?»

Il grido dei presidi: «Situazione preoccupante, ma che senso ha chiudere soltanto alcune scuole?»
Il grido dei presidi: «Situazione preoccupante, ma che senso ha chiudere soltanto alcune scuole?»
di Carla Passacantando
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Sabato 27 Febbraio 2021, 04:55

MACERATA  - Da oggi al 5 marzo sono in didattica a distanza al 100% tutte le scuole superiori delle Marche, la seconda e la terza classe delle scuole medie della provincia di Ancona e di Macerata. Una decisione del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che è stata presa a seguito delle analisi sull’andamento epidemiologico effettuate dai servizi regionali della sanità che hanno evidenziato un incremento significativo del tasso di incidenza del contagio nella fascia d’età giovanili. Nel Maceratese sono 60 le classi in quarantena equamente divise tra infanzia, primaria, medie e superiori.

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Per ridurre la circolazione del virus in ambito scolastico nelle classi di età maggiormente colpite, si è quindi deciso di adottare un’ordinanza ad hoc. Ma se alle superiori, alunni, professori, personale scolastico e famiglie, sono più abituati al balletto di aperture e chiusure che ormai va avanti da settembre, qualche turbolenza in più la decisione la crea alle medie dove peraltro le prime classi restano in presenza. «Condivido il fatto che ci sono delle problematiche abbastanza significative in questo periodo riguardo la pandemia - dice Mara Amico, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Lucatelli” di Tolentino, una delle città più colpite dalla variante inglese - . Non vedo però il senso di chiudere solo le seconde e terze delle medie. O chiudi tutto e non solo la scuola, oppure ciò serve a poco. La chiusura delle sole classi seconde e terme medie non è sufficiente ad arginare ciò che sta succedendo a mio parere. Abbiamo visto che i contagi li troviamo anche sui bambini più piccoli. Poi, se chiudono le scuole noi siamo attrezzati: i ragazzi hanno tutti gli orari, sanno come devono collegarsi con gli insegnanti. E’ chiaro però che la didattica a distanza non è la stessa cosa di quella in presenza. Abbiamo avuto recentemente 15 giorni di chiusura, dall’8 al 20 febbraio, ora ricominciamo con la dad. E questo anche nelle terze che dovranno sostenere gli esami». 
L’organizzazione
Il fatto di mettere in dad anche le medie certamente comporterà un ripensamento anche per molti genitori che dovranno fare i conti con i figli in casa e il lavoro da portare avanti.

Più avvezzo al balletto di aperture e chiusure il mondo delle superiori. «La situazione è preoccupante, ci eravamo accorti che già in qualche classe i ragazzi si stavano ammalando, diverse erano state le segnalazioni in questi giorni – ha detto Maria Antonella Angerilli, dirigente scolastico dell’istituto agrario di Macerata e dell’istituto Bramante-Pannaggi -. Ho programmato per entrambi gli istituti un collegio docenti per sentire gli insegnanti. L’anno scolastico è andato avanti, sia in presenza che a distanza. Avevamo ripreso, con le difficoltà del caso. Lo scorso anno la situazione era stata più complicata, ma ora in un modo o nell’altro ci stiamo organizzando. Speriamo che i vaccini vengano fatti prima possibile agli operatori scolastici. Approfitteremo, questa settimana, per una sanificazione da svolgere ancora più in profondità di quello che già veniva fatto quotidianamente nelle nostre strutture. Certo, c’è preoccupazione, ma procediamo sulla base di quello che ci viene detto». «Noi siamo pronti, l’organizzazione è tale per cui basta una comunicazione agli studenti per far partire la didattica a distanza. Da un punto di vista organizzativo, almeno, non abbiamo problemi. C’è questa necessità e, dunque, siamo pronti – ha detto Claudio Bernacchia, dirigente scolastico dell’istituto di istruzione Bonifazi di Civitanova e Recanati – Chiaro che in questo modo si perde quell’aspetto di socialità che dovrebbe essere la normalità a scuola, in classe, che è quello a cui siamo abituati. Ma l’emergenza sanitaria, in questo momento, detta legge».

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