​Bolletta acqua in provincia di Macerata, Gentilucci (Aato 3) risponde agli 11 sindaci ribelli: «Nessun aumento, basta fake-news»

Gestione dell'acqua, Gentilucci: «Nessun aumento in bolletta, basta spauracchi»
​Gestione dell'acqua, Gentilucci: «Nessun aumento in bolletta, basta spauracchi»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 4 Agosto 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:36
MACERATA «Nessun indennizzo da parte dei Comuni e nessun aumento delle bollette per gli utenti». A dire la sua, dopo la battaglia annunciata da undici sindaci contro la società consortile di primo livello per la gestione dell’acqua, è il presidente dell’Aato 3, Alessandro Gentilucci che non solo si dice intenzionato a proseguire per la strada già tracciata, ma smonta punto per punto la tesi dei sindaci contrari. A partire da quella che vedrebbe un aumento delle tariffe per gli utenti tra il 40 e il 50 .  

Ma andiamo per ordine. 

«Voglio sottolineare come sia assolutamente strumentale questa polemica - esordisce -: mi si accusa di atteggiamento prevaricatore quando ho semplicemente fatto rispettare il regolamento dell’assemblea dell’Aato 3, ovvero non consentire che in assise potesse relazionare l’avvocato Morini, legale di una società partecipata anche da privati, con evidenti interessi nella vicenda». Al centro del dibattito, infatti, continua ad esserci il modello della società consortile per la gestione del servizio idrico: quella di primo livello proposta dal presidente Gentilucci e dalla maggioranza dei sindaci di centrodestra, e quella di secondo livello proposta dal centrosinistra. «Proprio per trattare l’argomento in questione - dice Gentilucci - era già stato invitato, in più occasioni, il legale dell’Aato, che ha dipanato le presunte criticità. Non è bastato perché, evidentemente, si vuole altro, ovvero dilatare i tempi, come se non bastassero le discussioni tenute nei sei mesi della mia presidenza e negli anni sterilmente passati a cercare una soluzione. Nel momento in cui si deve arrivare al dunque ecco che si cerca di capovolgere il tavolo e mandare tutto a monte».

Come sono andate le cose

 

Allora Gentilucci prova a ricostruire i fatti. «Durante l’ultima assemblea si è cercato di far intervenire l’avvocato Morini. E lo si è fatto artatamente, presentando alle ore 19 del giorno precedente l’assise, una “mozione” di cui sono venuto a conoscenza l’indomani, pochi minuti prima della seduta. Una mossa già tentata in occasione dell’assemblea del 25 maggio quando, pur non essendo ammissibile, come da regolamento, l’intervento del suddetto avvocato, questi ha comunque avuto la possibilità di esporre, chiusa l’assise, nella stessa sala assembleare messa a disposizione dal presidente della provincia Parcaroli, la propria tesi e quella dei suoi sodali. Alcuni sindaci e il direttore dell’Aato 3 sono rimasti ad ascoltarlo mentre esponeva, alla luce del sole, le sue argomentazioni a favore di una società consortile di secondo livello». Poi fa il punto «sugli scenari catastrofici paventati dai detrattori della società consortile di primo livello: lo spauracchio dell’obbligo di indennizzo per milioni di euro ai gestori uscenti è stato argomento di discussione e approfondimenti giuridici con pareri scritti di organi terzi per ben sei mesi, ed è stato smontato». In pratica, se si ha un affidamento per una società totalmente pubblica e del Comune non ci sarebbero motivi per cui il Comune dovrebbe indennizzare se stesso. «Nessuna paura nemmeno per gli utenti: non solo le bollette non aumenteranno, ma con la società di primo livello si ha un risparmio sui costi gestionali dal momento che sono previsti meno amministratori».

La situazione analoga

La società di secondo livello? «Per una situazione analoga che, guarda caso, vede tra i protagonisti il Comune di Osimo e mentore lo stesso avvocato Morini, è già stata bocciata dalla Corte dei Conti delle Marche. Forse questo è ciò che si vuole anche per l’acqua? Una bocciatura, nel nostro caso, equivarrebbe a spalancare le porte al privato». Se infatti non si dovesse arrivare a un accordo entro il 2024 il servizio andrebbe a gara. Affondo pure per il segretario del Pd Angelo Sciapichetti: «La sua scelta va incontro, piuttosto che alla tutela della rappresentatività dei sindaci e degli interessi dei cittadini, a quella delle società di gestione». Riguardo il suo impegno, Gentilucci evidenzia di aver indicato «una strada, l’unica percorribile, ossia la società consortile di primo livello, partecipata da tutti i comuni dell’Aato 3 e dalle attuali società di gestione pubbliche, che garantisce in modo inequivocabile che l’acqua rimanga in mano pubblica e con gestione pubblica. Il mio obiettivo è che si adotti questa soluzione, sintesi delle due posizioni, per scongiurare il rischio che, continuando a traccheggiare, il servizio vada a gara e possa prevalere l’opzione privata».

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