MACERATA - Va a fare l’esame di teoria per prendere la patente, senza capire una sola parola di italiano. E, dopo un controllo, sicuro di non essere visto, butta sotto il termosifone un auricolare e due piccoli oggetti rotondi che usava per farsi aiutare a superare il quiz. Nei guai è finito un indiano di 35 anni, residente a Porto Sant’Elpidio. Pensava di farla franca e prendere la patente ma non aveva fatto i conti con l’esperienza degli esaminatori che si accorgono subito quando c’è qualcosa di sospetto. E i casi, ultimamente, non mancano.
Nella mattinata di ieri, al primo turno, il trentacinquenne indiano si è presentato alla Motorizzazione Civile per sostenere l’esame. Era una seduta composta da privatiti e tra questi, appunto, c’era anche l’indiano. L’esaminatrice di turno si è accorta subito che questo ragazzo non capiva affatto l’italiano. Ha chiesto il supporto audio, vale a dire le cuffie, e ha cominciato a rispondere alle domande.
L’indiano si è subito innervosito, camminava avanti ed indietro per la stanza, guardando fuori dalla finestra, e, ad un certo punto, probabilmente credendo di non essere visto, ha lanciato sotto il termosifone, nascondendoli, un auricolare e altri due oggetti molto piccoli, rotondeggianti, che ancora non è chiaro a cosa servissero. E aveva anche un telefono cellulare, che non aveva consegnato. Sul posto, come si diceva, è intervenuta la polizia. L’indiano è stato condotto negli uffici della Questura. Come sempre, in questi casi, per lui è in arrivo una denuncia. Non è la prima volta che capita e il particolare di non parlare una sola parola in italiano desta ogni volta, per forza di cose, dubbi e perplessità.