MACERATA - Tante testimonianze di affetto ieri nella chiesa di Santo Stefano per l’ultimo saluto all’artista Nino Ricci. In tanti si sono ritrovati nella chiesa, tanti maceratesi e non, che hanno avuto modo di conoscere l’artista nel suo percorso terreno fatti di 91 anni e di tanti ruolo svolti, dall’artista all’insegnante passando per il cittadino attento osservatore dei colori della sua Macerata.
Tra gli altri c’erano il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore comunale alla cultura Katiuscia Cassetta, l’ex assessore Stefania Monteverde, Adriano Ciaffi, gli architetti Sandro Polci, Marco Scrivani e Giuseppe Oresti, l’ingegnere Aldo Birrozzi, gli avvocati Bruno Mandrelli, Maurizio Cinelli, Carlo Cingolani, Alfonso e Federico Valori, Renzo Tartuferi, esponenti del mondo della cultura come Allì Caracciolo, Stefano Calisti, Paola Ballesi, Maurizio Boldrini, Alessandra Sfrappini, Franziska Kurth, Nicola Di Monte e Renato Pasqualetti. Il celebrante don Krzystof ha esordito con il dire: «Ha lasciato un bel segno» per poi parlare delle letture sacre: «Quello di oggi non è un funerale, è una festa perchè non finisce tutto qui, un giorno risorgerai». Il primo ad essere letto è un messaggio di Eugenio De Signoribus: «Sono costernato, dall’ultima volta che ci siamo visti non ho più sentito la tua voce ma resta l’affetto, per me non è cambiato nulla, la cordialità dell’accoglienza.