Va al centro vaccinale con gli avvocati, il medico dell’hub chiama i carabinieri. Momenti di tensione a Piediripa

Una vaccinazione
Una vaccinazione
di Giulia Sancricca
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Domenica 10 Ottobre 2021, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 10:57

MACERATA - Si presenta al centro vaccinale di Piediripa con i suoi legali, ma il medico dell’hub chiama i carabinieri.

È accaduto ad un dottore della provincia di Macerata che, per valutare la scelta dell’inoculazione del siero anticovid, ha chiesto consulenza all’avvocato Lorenzo Giuliodori. È lo stesso legale osimano a raccontare i fatti. «Io e il mio collega Luca Carpineti - dice - abbiamo accompagnato il nostro assistito all’hub di Piediripa, mostrando alla dottoressa che ci ha ricevuti i nostri documenti di identità e il mandato che ci è stato conferito dal medico, nostro cliente. Le abbiamo chiesto di comunicarci il suo nominativo, ma si è rifiutata chiedendo di rivolgerci al responsabile. Al secondo dottore abbiamo chiesto di poter avere il consenso informato, contestando che quello che ci era stato dato fosse solo un estratto, ma ci ha riferito che non aveva disponibilità dell’integrale. Abbiamo poi chiesto i fogli illustrativi di tutti i vaccini e se lui fosse un medico rianimatore. Il dottore ci ha risposto di non esserlo, aggiungendo che in quell’hub non c’era mai stato alcun medico rianimatore. Infine abbiamo chiesto se il vaccino che proponeva di inoculare prevenisse l’infezione dal virus Sars Cov 2 o la malattia Covid19 causata dal Sars Cov 2.

Il medico non ha saputo risponderci».

È proprio su questo fatto, infatti, che i legali dicono di aver impostato le strategie difensive dei medici che si sono rivolti a loro. «Sono due concetti completamenti diversi - spiega - . Secondo la legge il personale sanitario è obbligato a prevenire l’infezione dal virus, mentre in tutti i fogli illustrativi c’è scritto che il vaccino prevede la malattia Covid19. Il medico dell’hub di Piediripa ci ha detto che non poteva rispondere a questa e che, così facendo, stavamo interrompendo un pubblico servizio, così ha chiamato il 112». Sono intervenuti i carabinieri: i militari hanno raccolto le dichiarazioni del medico dell’hub e dei legali. «Il nostro assistito - conclude Giuliodori - , non avendo ottenuto la risposta a tutte le domande fatte al medico del centro, non è stato messo nella condizione di poter avere un consenso informato. Dunque non è inadempiente all’obbligo di legge. Faremo presente il fatto all’Asur e all’ordine dei medici».

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