Per l’ex Casa del custode il restyling è agli sgoccioli. Il sindaco Parcaroli e l'assessore Marchiori: «Così si valorizza la zona»

Il sopralluogo
Il sopralluogo
di Mauro Giustozzi
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Giovedì 28 Aprile 2022, 07:55

MACERATA - Lavori in dirittura di arrivo per la ex Casa del custode ai giardini Diaz, sito ristrutturato che ospiterà la nuova sede del Museo di Storia Naturale diventando così un nuovo polo culturale e turistico della città. Il cantiere si completerà a metà maggio poi ci sarà da reperire risorse per l’allestimento interno il cui costo si aggira tra 300/500 mila euro e per questo il Comune sta già partecipando ad un apposito bando per ottenere tali fondi. 

 
La ristrutturazione dell’edificio è stata effettuata dall’imprese Rti Edilizia Azzacconi srl (mandataria)/Stacchio Impianti srl (mandante) per un importo contrattuale di 905.075,86 euro con il cantiere allestito sia nel versante Giardini Diaz che lungo via Cadorna. Direttore dei lavori l’architetto Luca Schiavoni che aveva già collaborato con il Comune nel recupero di Palazzo Buonaccorsi. Ieri sopralluogo alla ex Casa del custode per fare il punto della situazione da parte dell’amministrazione comunale, con il sindaco Sandro Parcaroli accompagnato dall’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori, e l’ingegnere dell’Ufficio tecnico Tristano Luchetti che sono stati accompagnati nella visita dal titolare dell’impresa Massimo Azzacconi e dal geometra Raoul Rossi. 
Le impalcature ingabbiano ancora la struttura ma già si nota la finezza del colore adottato, l’eleganza ritrovata dell’edificio nella facciata esterna ed i corposi interventi effettuati all’interno. «La facciata è stata riportata con i colori dell’epoca quando appunto era usuale coprire i mattoncini con una tinta di colore rosato – esordisce l’assessore Marchiori introducendo la visita -. Questa facciata è stata riportata d’intesa con Soprintendenza a quella che era la bellezza dell’epoca in cui fu edificato l’immobile. E’ stato ripristinato il terrazzino sopra l’ingresso principale dove verrà posato un impianto fotovoltaico a servizio dell’edificio. La cosa particolare sono gli ingressi sulla faccia vista che saranno tutti con porte di vetro il che consentirà, anche a museo chiuso, dal di fuori si vede quello che c’è dentro e darà un impatto molto suggestivo. Un po’ come accade per le vetrate della biblioteca Mozzi Borgetti». Il geometra della ditta, Raoul Rossi, ha ricordato come gli operai abbiamo lavorato su tre livelli per complessivi 450 metri di superficie con, negli ultimi tempi, la difficoltà di reperire i materiali ed i prezzi che si sono lievitati nel mondo delle costruzioni. «Da fuori non sembra ma i locali sono grandi e funzionali: - prosegue Marchiori - sono stati aperti e c’è un lungo corridoio che guida il turista nella sua visita dall’ingresso sino alla fine dell’edificio, con a terra la posa di una pavimentazione grigia adatta per questo genere di uso museale. Una volta arrivati in fondo a questo corridoio si trova la torretta che ospitava la cabina dell’Enel che è stata completamente ricostruita e che diventa il vano ascensore di collegamento con il piano sottostante che dispone anche di una scala che collega i due piani. Nella parte che si trova a livello stradale si possono notare le splendide volte recuperate e in un caso totalmente ricostruita con altri locali che ospiteranno gli allestimenti museali a parete e con dispositivi mobili che consentiranno di cambiare velocemente questi allestimenti nel corso dell’anno di modo che la visita potrà essere fatta più volte dai turisti o scolaresche proprio perché l’offerta sarà diversificata e non statica». 
Particolarmente soddisfatto dell’andamento dei lavori il sindaco Sandro Parcaroli. «La Casa del custode contribuisce a riqualificare tutta la zona dove insiste questo meraviglioso manufatto, - ha sottolineato Parcaroli - una struttura in stato di abbandono che diventerà invece una chicca per Macerata.

Una volta conclusi i lavori, una volta arredati gli spazi e sistemate bene le luci per dare risalto alla bellezza degli ambienti con queste volte davvero stupende, l’impatto sarà magnifico. E’ chiaro che sarà importante lavorare bene sull’allestimento che andrà ad ospitare il Museo di Storia Naturale che sarà trasferito qui e troverà un’esaltazione rispetto al luogo dove è ora. Un luogo educativo che poi, grazie alle infrastrutture di cui è circondato, valorizzerà l’intera zona. La scuola che viene in visita al museo può magari poi trasferirsi ai giardini Diaz per svolgere una lezione all’aria aperta». 

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