Il presidente di Cotram, Stefano Belardinelli: «Bus quasi gratis? Qui non servono gli sconti, ma più servizi»

Belardinelli: «Bus quasi gratis? Qui non servono gli sconti, ma più servizi»
Belardinelli: «Bus quasi gratis? Qui non servono gli sconti, ma più servizi»
di Giulia Sancricca
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Sabato 14 Gennaio 2023, 03:15

MACERATA  - Che l’abbonamento annuale di 20 euro per usufruire del trasporto pubblico locale - come stabilito dal sindaco di Bari per la sua città - non possa essere replicato in provincia è chiaro. Ma l’esclusione non è data solo dall’assenza di città metropolitane destinatarie degli stessi finanziamenti ottenuti dal capoluogo pugliese.

La questione è ancora più elementare e riguarda le risorse che vengono erogate alla Regione Marche, come a tutte le altre regioni italiane, per il trasporto pubblico locale. Lo spiega in una frase il presidente di Contram, Stefano Belardinelli. «Da noi gli utenti non si lamentano delle tariffe, che tra l’altro non subiscono aumenti dal 2015, ma della mancanza dei servizi. E come possiamo incentivare i servizi se le Marche sono il fanalino di coda per il fondo pro capite destinato al Tpl?».

Se quindi Bari rende i trasporti quasi gratuiti per incentivare la mobilità sostenibile, nel Maceratese la volontà di usufruire dei mezzi pubblici ci sarebbe già, ma il problema è che mancano i fondi per finanziare le corse. «La nostra Regione ottiene 108 milioni di finanziamento all’anno.

La Liguria, che è in linea con il nostro numero di abitanti, 200 milioni. Dunque, se fossimo in un contesto di mercato normale, sarebbe giusto pensare alle strategie di marketing per incentivare l’uso del Tpl, ma da noi è già tanto riuscire a mantenere i servizi essenziali. Da noi il Tpl risente delle scarse dotazioni nazionali ed è per questo orientato solo al trasporto degli studenti, ma non per il turismo o per i lavoratori». Difficile dunque parlare di transizione ecologica se mancano le risorse per perseguirla. Non vengono però escluse alcune strategie di mobilità agevolata.

«Un esempio di cui andiamo fieri - dice Belardinelli - riguarda Camerino, dove grazie a una sinergia tra Contram, Comune e università, gli studenti dell’ateneo viaggiano gratis e i mezzi sono quasi sempre pieni. È chiaro che se avessimo più risorse a disposizione potremmo aggiungere delle corse per i lavoratori o anche la domenica. Questo sarebbe già un primo passo per incentivare l’uso degli autobus». Anche il presidente di Apm Macerata, Gianluca Micucci Cecchi, sottolinea come ogni realtà sia diversa. «Per Bari è sicuramente una bella notizia ma ogni realtà ha delle criticità o situazioni a sé stanti. Resta il fatto che le scelte sulle modifiche del sistema del trasporto non sono determinate dalla società partecipata, ma sempre e solo dal Comune che può decidere di modificare le tariffe, di concerto con la Regione di appartenenza. Ovvio che va fatto tenendo in considerazione le problematiche della società che gestisce i trasporti». Ed è qui che si apre il capitolo del caro carburanti e delle difficoltà che il settore si trova ad affrontare.

«Non siamo in grado di sapere cosa succederà nel 2023, ma nel 2022 abbiamo avuto certamente un aumento enorme del costo del carburante perché i nostri autobus, acquistati in virtù della transizione ecologica e del rispetto dell’ambiente, oggi anziché essere premiati ci costano il triplo». C’è preoccupazione quindi per il futuro del settore. «C’è la necessità di un intervento da parte delle autorità. L’Apm conta circa 800mila chilometri all’anno con 25 autobus di cui 4 a gasolio e gli altri a metano. Nel 2022 abbiamo speso oltre il doppio dell’anno precedente. Crediamo che sia indispensabile che Governo intervenga. Ma in che modo - si chiede Micucci Cecchi - potrà intervenire lo Stato di fronte a una emergenza generalizzata che non colpisce solo il nostro settore?».

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