MACERATA Gestione unitaria del servizio idrico, passa a larga maggioranza la linea sostenuta dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli. Si è svolta ieri, nella sala convegni della Provincia a Piediripa l’assemblea dei sindaci dell’Aato 3 e con il 61% è stata approvata la proposta di utilizzare la società Sì Marche aprendola alla partecipazione dei Comuni e delle società di gestione delle rete idrica e dei Comuni.
I contrari
Tra i contrari alla proposta i sindaci di Civitanova, Pieve Torina, Corridonia, Morrovalle, Fiuminata: quasi sempre il no è stato dichiarato dalle municipalità guidate da esponenti di Fratelli d’Italia o a forte trazione meloniana. Sottolineato comunque che si è formata una larga maggioranza di sindaci a favore del mantenimento del controllo pubblico del servizio idrico. A votare per l’intesa proposta da Parcaroli sono stati tra gli altri i sindaci di Recanati, San Severino, Tolentino, Osimo, Porto Recanati Castelfidardo, Numana, Sirolo, Filottrano, Treia, Montecassiano e Castelsantangelo sul Nera.
I consulenti
All’assemblea hanno partecipato anche i consulenti protagonisti degli ultimi incontri (Roberto Camporesi, Alessandro Morini e Leonardo Archimi) e l’avvocato Maurizio Boifava che era stato incaricato da Aato 3 di redigere un parere sui percorsi possibili. Boifava ha detto che il percorso scelto non è “blindato” e che occorrerebbe un parere preventivo della Corte dei Conti o il previo scorporamento dei servizi idrici delle varie municipalizzate con successive fusioni societarie.
Il vertice
Sarà ora il vertice amministrativo dell’Aato 3 - nel particolare il direttore Massimo Principi - a valutare la fattibilità della proposta approvata dall’assemblea dei sindaci. Dice il presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi: «La proposta votata dai sindaci è stata costruita dai tecnici nominati dalle società di gestione dell’idrico: i tecnici producono un risultato che è il documento citato sul quale credo si siano confrontati con i sindaci dei Comuni proprietari delle società. Non riesco a capire come alcuni sindaci poi vadano a votare contro una proposta costruita con l’ausilio dei tecnici nominati dalle loro società».