CIVITANOVA Partita la progettazione per la nuova ala dell’ospedale che andrà, in futuro, ad ospitare il reparto emergenza. Non un ampliamento dei servizi ma un miglioramento della struttura secondo i canoni antisismici, sanitari (separazione degli accessi) ed energetici (minore impatto). Ad occuparsene è lo studio tecnico Gruppo Marche di Villa Potenza. Un progetto da 16 milioni, pagati dalla Regione Marche e finanziati con i fondi del Pnrr, dove troverà spazio l’attuale Dea (dipartimento emergenza accettazione).
La palazzina
Una nuova palazzina che sorgerà nell’area dietro l’attuale edificato, sul lato sud orientale.
Il dibattito
Problema di cui si è parlato nel consiglio comunale del 22 dicembre scorso, quando l’assemblea è stata chiamata ad approvare la variante urbanistica necessaria per il nuovo progetto. Infatti, per procedere con la nuova palazzina, serviva il riconoscimento della pubblica utilità e le deroghe rispetto alle norme di attuazione (distanza tra fabbricati e possibilità di costruire un piano in più). Variante approvata all’unanimità, anche se dai banchi del centrosinistra sono stati sollevati dubbi rispetto all’ala dell’attuale Pronto soccorso che rimarrà completamente vuota.
«Il Gruppo Marche ha appena terminato la progettazione del nuovo padiglione Emergenze di Civitanova – si legge nella nota dello studio cui la Regione ha affidato l’incarico – un edificio ove si mettono in pratica i principi di minimizzazione del rischio clinico attraverso la separazione netta degli accessi e dei flussi di utenza. Presenta una superficie coperta di circa 1.700 metri quadri per cinque livelli in elevazione (di cui due seminterrati dedicati ad attività di supporto). Abbiamo infatti operato nel rispetto dei tempi strettissimi imposti dal Pnrr, portando a compimento un progetto da circa 16 milioni di euro di lavori. L’edificio è tipo strategico (durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile) e verrà realizzato con isolamento alla base (impiego di isolatori sismici). È al contempo ad impatto energetico quasi zero».