Silenzi attacca sulle luminarie di Civitanova: «Dopo le palme hot lampadari ambigui in centro»

Le luminarie in corso Umberto I
Le luminarie in corso Umberto I
di Simone Ronchi
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 00:39

CIVITANOVA - Ammonta a 160mila euro la spesa dell’amministrazione comunale per il Natale. Una cifra notevole, il cui impiego innesca polemiche. La giunta ha deliberato uno stanziamento di 90mila euro per le luminarie, al quale si è aggiunto un secondo atto di indirizzo che decreta un esborso di 70mila euro per iniziative nel periodo delle feste. Il capogruppo del Pd Giulio Silenzi, ex vicesindaco e ex assessore alla Cultura, punta il dito contro «la scarsa qualità e la mancanza di un progetto artistico». 

«La giunta Ciarapica spende una cifra mostruosa, circa 160mila euro, per luminarie banali, che non rendono la città attrattiva - attacca Silenzi -. Era lecito aspettarsi molto di più rispetto a queste decorazioni penose. Mancano le idee e le capacità, si rimane sgomenti. Nella zona del Varco sono state messe le giostrine della solita ditta privata, in piazza è stato proposta un’illuminazione che riproduce il cielo stellato, vista e rivista in altre città, come Senigallia.

Ciarapica ha speso il doppio dei soldi della passata amministrazione, proponendo una qualità nettamente peggiore rispetto agli allestimenti organizzati nel 2015 e nel 2016. E pensare che all’epoca mi criticavano».

Il capogruppo Pd focalizza l’attenzione sull’incarico assegnato per le luminarie. «La giunta si è rivolta alla stessa ditta che realizzò le famigerate palme hot – sottolinea Silenzi -, per le quali ancora oggi Civitanova è fonte di scherno. In centro quest’anno penzolano lampadari illuminati di dubbio gusto, che rimandano ad accostamenti ambigui, simili a quelli delle palme. Sui social la cosa è già fonte di ilarità. La città non merita questo. La giunta ha inoltre deliberato una spesa di 70mila euro per gli eventi natalizi, senza dettagliare i costi per le singole iniziative. La solita leggerezza, con cui il centrodestra sperpera denaro pubblico».
 

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