Accattonaggio fuori dai supermarket. Scatta il blitz, allontanati quattro mendicanti

L'assessore alla Sicurezza Giuseppe Cognigni
L'assessore alla Sicurezza Giuseppe Cognigni
di Chiara Marinelli
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Mercoledì 18 Novembre 2020, 05:15

CIVITANOVA - Mendicanti fuori dai supermercati della città, controlli serrati per allontanarli. «Non rispettano il regolamento comunale, che vieta di chiedere l’elemosina e, in questo periodo particolare, anche le restrizioni legate al contrasto della diffusione del Covid-19. Molti di loro, infatti, hanno la residenza fuori dal Comune di Civitanova», ha spiegato l’assessore alla sicurezza e al decoro urbano Giuseppe Cognigni. 

 

Nel fine settimana e anche in questi ultimi due giorni gli agenti della polizia municipale, guidati dalla comandante, la dottoressa Daniela Cammertoni, hanno effettuato una serie di interventi davanti ai supermercati più frequentati della città, dal centro alla periferia, nessuna zona esclusa, dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che avevano riferito della presenza di mendicanti davanti ai supermercati. Da qui sono scattati controlli approfonditi in più punti della città, voluti dall’assessore Giuseppe Cognigni anche per una questione di tutela della salute dei cittadini.

«Da quasi una settimana stiamo lavorando per una serie di controlli davanti ai supermercati – ha spiegato l’assessore Giuseppe Cognigni –. In particolare, sono stati allontanati un ragazzo rom che suonava il violino davanti al supermercato Lidl e due “ragazzi dei carrelli”, che si prestano per portare indietro il carrello dopo l’uso, presso il Tigre di corso Vittorio Emanuele e presso il supermercato accanto al bar Servidei, nel quartiere di Fontespina. Intervento anche davanti al supermercato al piazzale Abba. Sono persone che infrangono due regole. Una è quella prevista dal regolamento comunale di polizia, che vieta a Civitanova la possibilità di chiedere l’elemosina. Inoltre il 99% di questi ragazzi hanno la residenza in un Comune diverso da quello di Civitanova, quasi sempre ospiti di associazioni che forniscono loro pranzo, cena e colazione, oltre ad un letto dove dormire. Ma, nonostante questo, prendono il pullman o il treno e vengono a Civitanova a chiedere l’elemosina. E chi mi dice che non abbiano il Covid? È anche un discorso di salute, in questo periodo di emergenza sanitaria. I controlli sono stati costanti, anche perché alcuni di loro prima si allontanavano e poi tornavano al loro posto dopo appena venti minuti. Ho sentito la comandante Cammertoni per prendere contatti con le associazioni che li ospitano».
 

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