Civitanova, smascherata una truffa su Superbonus con fatture bluff a detenuti e nullatenenti: denunciato un imprenditore edile inglese

Civitanova, smascherata una truffa su Superbonus con fatture bluff a detenuti e nullatenenti: denunciato un imprenditore edile inglese
Civitanova, smascherata una truffa su Superbonus con fatture bluff a detenuti e nullatenenti: denunciato un imprenditore edile inglese
di Daniel Fermanelli
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Sabato 30 Marzo 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 18:13

MACERATA - La Guardia di Finanza di Civitanova ha smascherato un meccanismo fraudolento ideato da un imprenditore edile di nazionalità inglese, titolare di una ditta con sede nel Maceratese, basato sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti, riguardanti l’esecuzione di lavori edili mai effettuati, e sul successivo utilizzo dei relativi crediti d’imposta indebitamente maturati in capo alla propria impresa.

I dettagli

L’attività delle Fiamme gialle è stata avviata attraverso una preventiva fase investigativa finalizzata alla verifica della corretta erogazione dei bonus in materia edilizia, previsti dal “Decreto Rilancio”.

Nel corso delle indagini è emerso che l’imprenditore, per documentare la realizzazione dei lavori edili, aveva emesso fatture nei confronti di persone ignare di tutto, residenti in diverse città italiane. E grazie al meccanismo dello sconto in fattura, aveva mantenuto la disponibilità dei crediti d’imposta maturati, utilizzandoli per compensare altri debiti tributari oppure per monetizzarli con intermediari finanziari o istituti di credito che non sapevano nulla della loro provenienza illecita.

La Finanza ha accertato la mancata esecuzione dei lavori edili e che la maggior parte delle persone destinatarie delle fatture risultasse in realtà detenuta, nullatenente o percettrice di reddito di cittadinanza, destituendo quindi di ogni fondamento i relativi crediti d’imposta indebitamente maturati. I militari delle Fiamme gialle hanno segnalato l’imprenditore alla Procura di Macerata per reati fiscali e per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Il Gip, condividendo quanto accertato dai finanzieri, ha disposto, su richiesta della Procura, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche nella forma per equivalente, di un importo pari ad oltre un milione di euro, quale profitto dei reati di truffa e evasione fiscale. I finanzieri hanno eseguito il provvedimento, sottoponendo a sequestro i conti correnti personali intestati all’indagato e, con l’ausilio dell’Agenzia delle Entrate, i crediti di imposta rinvenuti all’interno del cassetto fiscale dell’imprenditore per un importo pari a 200mila euro.

L’impegno

«L’operazione - spiega il comando provinciale della Guardia di Finanza - si inserisce nel contesto della costante azione a contrasto delle frodi in materia di crediti d’imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese, e conferma il ruolo della Guardia di Finanza come presidio “preventivo”, idoneo a conseguire un effetto deterrente rispetto a condotte illecite che possano determinare ripercussioni negative sul bilancio dello Stato e dell’Unione europea».

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