Quelle vittime innocenti da non dimenticare mai. Lo storico Ruggero Giacomini sulla seconda guerra mondiale nelle Marche

Edizioni affinità elettive (pp. 286 euro 24)

Quelle vittime innocenti da non dimenticare mai. Lo storico Ruggero Giacomini sulla seconda guerra mondiale nelle Marche
Quelle vittime innocenti da non dimenticare mai. Lo storico Ruggero Giacomini sulla seconda guerra mondiale nelle Marche
di Lucilla Niccolini
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Giovedì 7 Marzo 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 15:17

Nessuna croce manca, nella ricognizione che Ruggero Giacomini fa in questo libro. Le croci sono le vite spezzate della popolazione marchigiana, dall'8 settembre 1943 alla fine del '44.

I nomi dei caduti

Giorno per giorno e luogo per luogo, sono riportati i nomi dei caduti e sono ricostruite le circostanze in cui persero la vita.  È un lungo regesto, introdotto da un saggio, con cui l'autore analizza la situazione creata dall'armistizio, le conseguenze per la popolazione: da una parte, la stretta nazi-fascista sul Paese che, da amico, s'era trasformato in nemico; dall'altra, i bombardamenti aerei che sferrarono le forze alleate sui punti strategici, per indebolire l'offensiva tedesca, ma devastando intere città e mietendo vittime innocenti. È ancor più agghiacciante leggere queste pagine oggi, su un tema già largamente trattato da migliaia di storici, non solo marchigiani, negli ottant'anni che ci separano dagli eventi. Agghiacciante, perché la rievocazione suscita l'angoscia, che credevamo metabolizzata, per un lutto all'apparenza ormai elaborato: è troppo evidente e dolorosa l'analogia tra quella nostra tragedia, e il dramma che colpisce, in questi mesi e giorni, poco meno di sessanta paesi nel mondo, Ucraina e Gaza tra i più vicini a noi e noti. Merito dell'autore è riproporci ora, con l'evidenza del lunghissimo elenco delle vittime nelle Marche, quei mesi di una guerra che all'improvviso, da fronti e campi di battaglia lontani, si abbatté sulla Penisola, coinvolgendo milioni di civili.

Furono molti i caduti, tra i combattenti, partigiani della Resistenza e soldati del Corpo Italiano di Liberazione, ma troppi anche i vecchi, le donne, i bambini, che caddero sotto le bombe anglo-americane o vittime delle rappresaglie di tedeschi e fascisti. Non esistono guerre giuste e guerre sbagliate, perché ogni conflitto, dalla notte dei tempi, nasce da una scelta folle: quella di risolvere i problemi con le armi, qualsiasi ne siano le conseguenze sugli innocenti. Questo libro, quindi, oltre a ricostruire storicamente, su base documentaria, il bilancio delle perdite che registrarono le Marche prima della liberazione, lancia un messaggio forte: la storia può, e deve, servire a educare al rifiuto della guerra.

La Costituzione

Giacomini ci ricorda che è scritto a chiare lettere nella nostra Costituzione. Non è scontato, vale la pena ricordarlo ai giovani, che non hanno mai vissuto nascosti in casa per non essere rastrellati da un esercito invasore; alle ragazze, che non hanno rischiato di essere violate dai soldati durante le razzie; a tutti coloro, infine, che non hanno perso i famigliari a causa di una rappresaglia, o la casa sotto un bombardamento aereo. Oggi, in Ucraina, a Gaza e in troppi luoghi nel mondo, intere popolazioni lo sanno bene, subiscono sulla pelle le conseguenze di una guerra, anacronistica e ingiusta.

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