Il provvedimento raccoglie le indicazioni che aveva preannunciato il direttore Ernesto Maria Ruffini nel corso di un'audizione in Parlamento, che erano state elaborate dal tavolo di confronto con le categorie coordinato dal vice ministro all'economia, Luigi Casero e poi erano confluite nella cornice normativa del Decreto Fiscale dello scorso novembre. «Sono state accolte tutte le nostre istanze di grande semplificazione», commenta ora il vice-ministro.
La filosofia che guida ora l'Agenzia delle Entrate, non limitata al solo spesometro, è quella di semplificare i rapporti con i contribuenti utilizzando le potenzialità di internet, senza richiedere dati inutili. Ma anche di realizzare il tutto attraverso un percorso di condivisione. Ecco perchè la bozza di provvedimento viene ora sottoposta ad una sorta di 'concertazionè con le categorie prima che il varo diventi definitivo. La principale novità riguarda le mini-fatture. Sotto i 300 euro sarà facoltativo compilare i dati anagrafici di dettaglio delle controparti e sarà possibile comunicare solo i dati del documento riepilogativo registrato, anziché i dati dei singoli documenti. Una possibilità che vale anche per le comunicazioni integrative di quelle errate relative al primo semestre 2017.
Ma questo non sarà obbligatorio.
I contribuenti che hanno utilizzato un software di mercato - spendendo quindi denari - e non intendono modificarlo, potranno continuare a compilare la comunicazione secondo le previgenti regole tecniche (retro-compatibilità). Arrivano comunque due nuovi software di controllo e di compilazione. Saranno gratuiti e consentiranno di semplificare l'adempimento e limitare gli scarti delle comunicazioni dovuti a errori nella fase di compilazione. Per le scadenze, poi, i termini per l'invio della comunicazione vengono allineati a quelli della comunicazione obbligatoria. Anche chi esercita l'opzione, infatti, potrà decidere se inviare con cadenza trimestrale o semestrale le comunicazioni delle fatture riferite alle operazioni del 2018.